Coronavirus, si attende l’ufficialità ma secondo indiscrezioni da domani la Calabria sarà in “zona arancione”
Anche la Calabria diventa “zona arancione“: come Piemonte e Lombardia, la Regione più meridionale dell’Italia peninsulare che era “zona rossa” dal 6 Novembre vede un primo allentamento delle misure restrittive. La notizia, raccolta da StrettoWeb presso il Ministero della Salute da fonti molto vicine al Ministro Speranza, verrà ufficializzata nelle prossime ore, probabilmente dopo il Consiglio dei Ministri appena iniziato per la nomina del nuovo commissario alla sanità.
AGGIORNAMENTO
Il ministro Speranza ha confermato la notizia della Calabria in “zona arancione”, in modo ufficiale.
Cosa cambia da “zona rossa” a “zona arancione”
Con il passaggio da zona rossa a zona arancione, da domani in Calabria ci si potrà muovere liberamente all’interno del proprio comune di residenza senza autocertificazione. Rimane invece vietato uscire dal proprio comune e dalla regione se non per motivi di lavoro, studio, urgenza, salute o altre necessità previste dai regolamenti. Non cambia nulla, invece, per i locali della ristorazione che rimangono chiusi, ma possono continuare a praticare il servizio di asporto fino alle 22, come anche fino ad oggi in zona rossa. Un’altra novità riguarda le scuole: da lunedì tornano in classe anche seconda e terza media. Restano chiuse, invece, le superiori costrette alla didattica a distanza. In zona arancione riaprono gli estetisti e i saloni di tatuaggi.
Calabria “zona arancione”, Spirlì: “Piccolo miracolo istituzionale, ma cittadini devono continuare a seguire le regole”
“Ho appena ricevuto le telefonate del premier Conte e dei ministri Speranza e Boccia, i quali mi hanno comunicato che la Calabria sarà dichiarata, tra qualche ora, zona arancione. È un premio al comportamento dei calabresi che, pur continuando a resistere di fronte a una emergenza nell’emergenza covid, quasi sconfortati, stavano perdendo la loro storica capacità di resistere agli assalti più cruenti e alle ingiustizie più mortificanti“. Lo dichiara il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì. “La continua interlocuzione con il governo centrale e la reciproca disponibilità alla collaborazione – aggiunge Spirlì – hanno fatto sì che questo piccolo miracolo istituzionale potesse avvenire. Cosa cambierà, dalle prossime ore in poi? Tanto, ma anche poco. Tanto, perché, finalmente, le attività commerciali potranno riaprire, alzando le saracinesche e accogliendo i clienti; poco, perché sarà comunque necessario mantenere lo stesso rigore nel seguire le norme sul distanziamento sociale, nell’uso dei dispositivi di protezione individuale e nel rispetto dei vari divieti, tra cui quelli relativi agli spostamenti e al coprifuoco. I calabresi – continua il presidente della Regione – dovranno continuare a dimostrare quella maturità civica che li ha contraddistinti, in modo eccellente, fino a oggi. Il Covid-19 è un virus che non fa prigionieri, per cui arrendersi con superficialità alle sue insidie potrebbe diventare letale, soprattutto per i più deboli tra noi. E se, nonostante le evidenti mancanze, il nostro sistema sanitario ha retto – e bene – è solo per la grande capacità dei medici, degli infermieri e degli operatori, di ogni ordine e grado, e per il coraggio politico che abbiamo dimostrato nell’assumerci le responsabilità derivanti dall’assenza del commissario governativo. Continuiamo così, perché il fine ultimo – la guarigione dei contagiati, la tutela di chi non ha incontrato il virus, il rifiorire delle attività commerciali, artigianali, industriali, artistiche – possa essere raggiunto nel più breve tempo possibile. Per il momento – conclude il presidente Spirlì –, prendiamo atto delle decisioni del Governo e ci auguriamo che questa amichevole considerazione possa continuare ancora”.
Calabria diventa “zona arancione”, le parole di Clotilde Minasi
Il passaggio in zona arancione, divenuto da qualche minuto realtà grazie agli sforzi dei cittadini calabresi e del personale medico e paramedico nelle nostre strutture ospedaliere nonostante le difficoltà a tutti note ed alle decisioni assunte dal presidente Spirlì, rappresenta una boccata di ossigeno per i commercianti. Dal 29, infatti, potranno riaprire i negozi al dettaglio e potranno tornare al lavoro i centri estetici. Spiace ovviamente per tutti i bar, i pub, i ristoranti,e le pasticcerie che dovranno continuare con il servizio da asporto e le consegna a domicilio, così come purtroppo resteranno chiuse palestre e piscine ed anche i teatri ed i cinema. Speriamo che, mantenendo i comportamenti corretti che ci hanno consentito di poter concludere questa classificazione in zona rossa comunque ingiusta perché non dettata dai numeri ma da altri fattori, si riesca a tornare alla normalità nel più breve tempo possibile. La nostra economia è molto sofferente e non potremo permetterci altri periodi di chiusure: il rischio di un collasso totale delle già fragili realtà esistenti è purtroppo dietro l’angolo. Accogliamo però con una visione ottimistica questa decisione, in modo che si possa cominciare, sebbene piano piano, a risalire la china. Lo afferma in una nota Tilde Minasi Consigliere regionale Lega