Elezioni americane, il deprimente epilogo di Trump

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Lo sconcertante ed avvilente epilogo di colui che, a parole, voleva far ritornare grande l’America ma che, di fatto, ha buttato alle ortiche decenni di leadership politica mondiale del proprio paese

Di Kirieleyson. A quanto pare, grazie ad una legge elettorale vecchia di due secoli ed inutilmente complicata, dovremo attendere ancora un po’ per avere l’ufficialità, ma sembra proprio che Biden ce l’abbia fatta o meglio, che l’America ce l’abbia fatta a liberarsi di Trump (nonostante i maldestri tentativi attuati da questi per delegittimare la vittoria dell’avversario).

Infatti, la lettura prevalente di queste elezioni americane non pare tanto imperniata sulla vittoria di Biden, bensì sulla sconfitta del peggiore presidente della storia americana, colui che, oltre a non rispettare le regole ed avere stravolto le più elementari norme della decenza, a parole voleva far ritornare grande l’America ma che, di fatto, ha invece buttato alle ortiche un secolo di leadership politica mondiale del proprio paese.

Al di là di queste letture, le elezioni presidenziali hanno comunque dimostrato anche che:

  • la Società americana è spaccata in due blocchi contrapposti, come mai era accaduto dalla fine della guerra civile;
  • la destra tradizionale americana sta perdendo la sua componente liberista ed aperta, che viene sempre di più risucchiata dal buco nero della destra becera e reazionaria.

E queste non sono buone notizie.

Biden adesso, oltre a doversela vedere con le proprie responsabilità istituzionali, sarà chiamato anche a ricostruire il rapporto tra l’’America ed il suo presidente.

Infatti, caso forse unico nella storia, da quando Trump è stato eletto, gli elettori democratici, ma anche alcuni tra gli stessi repubblicani e comunque buona parte della gente le cui conoscenze andavano oltre gli hot dog e i pop corn, dicevano di non sentirsi da lui rappresentati.

Né, tantomeno, Trump ha mai fatto nulla per agire, o anche solo per qualificarsi, come presidente di tutti.

Per l’America si presenta un periodo difficile, dato che vi è la possibilità che Congresso e Senato si vengano a trovare con maggioranze diverse.

Ciò infatti comporterebbe l’impossibilità da parte dei democratici di legiferare liberamente e consentire il cambiamento di rotta promesso in fase elettorale, con il conseguente annacquamento della vittoria ottenuta.

Ma, ma con la vittoria di Biden, un risultato importate potrebbe essere comunque raggiunto, se non all’interno degli Stati Uniti, almeno al di fuori di essi: un ridimensionamento dei movimenti populisti e reazionari europei, resuscitati in questi ultimi anni, a cominciare da quello che ha portato alla Brexit, per finire a quelli a noi più vicini e che avevano visto in Trump il loro faro e portabandiera.

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