Reggina, a tutto Foti: dal 3-3 di Empoli al 2-2 di Novara passando ai ricordi con Scala e le gioie della A. E su un ritorno…

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Tanti gli argomenti, del passato e del presente, affrontati dall’ex presidente della Reggina Lillo Foti ai canali ufficiali del club

Non basterebbe mezz’ora per attraversare 30 anni di presidenza. Non basterebbe neanche una vita intera, a Lillo Foti, per raccontare un’era fantastica, la più bella della storia della Reggina. L’ex presidente amaranto è stato ospite di ‘Tutti Figli di Gallo’, sui canali ufficiali del club, per parlare di passato (tanto) ma anche di presente, con gli inviti di Gallo a venire allo stadio (quando si poteva), l’attuale campionato di Serie B, la figura di mister Toscano e un eventuale ritorno in società. Queste le sue parole.

GLI INVITI DI GALLO – “Qualche volta il presidente Gallo mi ha invitato a venire allo stadio, e lo ringrazio, ma devo sentirmi preparato e pronto per poter partecipare. Fermo restando che seguo con simpatia e attenzione quello che la Reggina ha fatto in questo ultimo anno e mezzo”.

LE ‘SUE’ PROMOZIONI IN B – “La squadra di Scala era dal piglio giovanile, con l’entusiasmo di chi non pensava di poter raggiungere quel traguardo, una cavalcata continua con un trasporto di tutti, pubblico incluso. Mi viene in mente la traghettata in Sardegna, i treni di Perugia. Quella di Zoratti era invece una squadra più ‘ragionata’, c’era stato qualche innesto, come quello di Aglietti, per correggere qualcosina. Era una squadra matura, più costruita rispetto a quella di Scala vincere”.

LA CRESCITA DEL CLUB – “Promozioni in C e B molto simili, che partono dal basso. Ripartendo dalla C, dalla salvezza di Ischia è stato sempre un crescendo fino alla promozione al quarto anno. La stessa cosa è accaduta in B con la salvezza a stento il primo anno fino alla promozione in A il quarto anno. E’ tutto un crescendo che onestamente sta a dimostrare un lavoro continuo da parte di tutti. Della società, della squadra, del pubblico. E’ stato tutto frutto di una continua ricerca a volersi migliorare”.

IL CALCIO ATTUALE – “Ora è diverso, tutto. In questo campionato le certezze non ci saranno e dipenderà molto da fattori esterni con cui il calcio di una volta non ha mai avuto modo di confrontarsi. Il problema della C è vecchio ma non si è mai voluto affrontare. Non si vuol dare alla terza serie quella giusta dimensione che possa dare da una parte spettacolo e dall’altra formazione. Sono due elementi in grande contrasto ma si è sempre vissuto nell’ibrido e con affanno. Si punta ad avere i soldi dalla Lega per il minutaggio e si va in conflitto su tante storie. Anche A e B in difficoltà. In cadetteria ci si salva perché ci sono delle proprietà che riescono a mandare avanti tutto anche con il saldo negativo”.

LA SERIE B – “Paracadute dalla A per chi retrocede? Ormai è la realtà della B, ma il calcio qualche sorpresa la fa sempre. Ma è un’altalena. La A, per quella che è la forza competitiva della storia, per quelli che sono i bacini d’utenza, 13-14 posti non li mette in discussione. Poi ci sono le tre che salgono dalla B fanno spesso avanti e indietro. Il Frosinone o il Crotone salgono e scendono, e a proposito di questo mi auguro che i rossoblu possano far bene perché giocano un buon calcio. Il Verona è riuscito invece a consolidarsi seppur senza grande impegno economico, ma ha trovato delle risposte in campo che l’hanno aiutata a non avere difficoltà. Il Sassuolo o il Parma hanno messo invece giù tanta liquidità”.

TOSCANO – “Toscano l’anno scorso è stato determinante, gli riconosco dall’esterno grandissimi meriti della promozione in B, accompagnato ovviamente da una squadra che ha eseguito perfettamente il disegno del tecnico. Aveva di fronte anche avversari non da poco, dal Bari alla Ternana passando al Teramo. C’era la possibilità che il percorso fosse più difficoltoso, invece grazie a loro è stato dall’inizio sempre positivo”.

LA REGGINA DI QUEST’ANNO – “Questa stagione? E’ ancora abbastanza prematuro. La B è un campionato difficile, mi spiace se qualcuno l’abbia sottovalutato. Ci sono Spal, Brescia, Monza, Empoli. Domenica scorsa parlavo con Barillà a proposito di questo. Per la Reggina, qualche risultato in cui sarebbero potuti arrivare i tre punti, dando più entusiasmo alla squadra, avrebbe ridato sicuramente una spinta in più”.

EMPOLI BESTIA NERA – “Ora serve che il mister trovi la forza dopo quanto accaduto in un campo pazzesco per la Reggina. Io ogni volta che andavo a Empoli facevo il segno della croce non una, ma più volte. Quel famoso 3-3 credo sia stato uno dei risultati più eclatanti della storia amaranto. L’Empoli è stato sempre una bestia nera”.

LA NOTTE DI NOVARA – “Restituito il 2-2 a Tesser? Lasciamo perdere, non ci voglio pensare. So perfettamente la sofferenza sugli spalti. Quella partita è uno dei motivi per cui ora preferisco fare qualche passeggiata anziché andare allo stadio”. 

RITORNO IN SOCIETA’ – “In 30 anni abbiamo sofferto, ma ci siamo divertiti. Anche i risultati positivi erano una sofferenza, non in senso negativo ma in senso di gioia, di sudore del risultato. Un mio ritorno? Sono stati 30 anni straordinari e il merito è di tutti quanti, ma fanno parte di un passato che resta nel cuore dei reggini. Ora ci sono altre realtà e altre persone, è giusto che facciano il proprio percorso e vadano avanti”.

GALLO – “Al presidente Gallo riconosco tanto coraggio, tanta disponibilità. Ha questo obiettivo di ridare fiato ai colori amaranto, ci è riuscito l’anno scorso e gli auguro con tutto il cuore che possa ripetersi. Ripercussioni economiche con il Covid? E’ un problema che coinvolge tutti quanti in ogni settore, dalla grande azienda alla piccola impresa”.

QUESTIONE STADIO -“Stadio in concessione? Rientrava in quei progetti di tanti anni fa in cui io credevo che potessero dare maggiore forza a un’azienda. Vedo che in altre realtà il percorso ormai è questo”.

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