Giovanni Ayroldi, la Reggina, le sceneggiate di Sottil, il buon senso e la coerenza rimasta a casa… [VIDEO]

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Non è la prima volta che la Reggina incrocia Giovanni Ayroldi e non è neanche la prima che lui ne diventa protagonista, in tutti i sensi…

Giovanni Ayroldi di Molfetta. Un nome, anzi un cognome, abbastanza conosciuto a Reggio Calabria, ma questa è un’altra storia. Il figlio d’arte sarà ricordato a lungo da queste parti dopo le scelte “frettolose” di ieri che non giustificano tuttavia il comportamento di un calciatore d’esperienza come Jeremy Menez. Di certo, se si considera l’esagerata ammonizione a Loiacono dopo 10 minuti – che ha condizionato anche la gara del difensore, sostituito all’intervallo – è evidente come l’intento del direttore di gara fosse, per così dire, quello di… “prendersi la scena“.

Ma non è forse vero che esiste il buon senso? Non è forse vero che un direttore di gara, pur rispettando il regolamento, possa punire in maniera meno fiscale una frase visto che sono passati appena 20 minuti di gara? Non è forse vero che, in queste occasioni, si è soliti “minacciare” il calciatore, con un richiamo o un’ammonizione, salvo poi estrarre il rosso alla seconda occasione? A maggior ragione dal momento che la gara è da poco iniziata e non ci si ritrova all’80’? Tutte domande lecite, domande che chiunque si è fatto ieri e su cui è difficile trovare risposte certe ma soprattutto coerenti. Sì, coerenti, perché solitamente è così che opera un arbitro, preservando il più possibile l’integrità di un match altrimenti condizionato sin da subito. A meno che, ovviamente, l’espulsione non sia provocata da un fallo da ultimo uomo su chiara occasione da rete o da un gesto ai limiti del regolamento (sia durante l’azione che a palla ferma, come un pugno o un calcione). Ma parliamo di coerenza anche riguardo allo stesso Giovanni Ayroldi di Molfetta, che con la Reggina – evidentemente – non è molto “fortunato”.

Non è lui lo stesso arbitro di Catania-Reggina, playoff di Serie C del 15 maggio 2019? Non è lui lo stesso arbitro di una partita nervosa già prima di cominciare? Non è lui che si è trovato, dopo 40 secondi, a dover risolvere la scaramuccia iniziata tra Strambelli e Sarno ma che ha pian piano coinvolto tutti e 22 in campo? A conti fatti, a riguardare le immagini (vi invitiamo a farlo nel VIDEO in basso), non avrebbe dovuto tirare fuori più di qualche cartellino rosso? Seguendo il copione di ieri, la risposta è . Cosa fece, invece? Saggiamente, per evitare di falsare la gara, tirò fuori soltanto i gialli rimandando a misure più severe in caso di ulteriori problemi. Un comportamento, lo ribadiamo, saggio. Saggio, invece, ieri non lo è stato, ma l’impressione è che, se al posto di Menez ci fosse stato Liotti o Guarna (due dei calciatori più “tranquilli” nel rapporto con gli arbitri), la decisione sarebbe stata diversa…

In ultimo, ma non per importanza, di quella gara non è di certo da dimenticare la “bambinesca” sceneggiata dell’allora tecnico Sottil nei confronti di Cevoli. Un “coglione siediti, sennò ti faccio una faccia così!”, che tutti hanno visto e sentito tranne che il buon Giovanni Ayroldi di Molfetta. Che a questo punto, in quanto a coerenza, avrebbe forse molto da imparare ancora…

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