Ieri contro il Pisa, per la prima volta in stagione, il tecnico della Reggina Mimmo Toscano ha utlizzato solo tre calciatori dello scorso anno
Squadra che vince non si cambia, recita un vecchio detto. Ma cambiano le stagioni, le categorie, gli avversari e le strategie. In casa Reggina non c’è stata una rivoluzione totale, ma neanche una conferma in blocco dell’ossatura della scorsa annata. Si è deciso di implementare la rosa con più esperienza per la B e più fisicità, a discapito di qualche sacrificio. Il risultato finale è una rosa a metà tra elementi della trionfale stagione passata e nuovi calciatori.
A differenza delle prime sette giornate, però, un particolare è emerso per la prima volta ieri negli amaranto: nella formazione iniziale, il tecnico Toscano ha utilizzato solo tre calciatori della scorsa stagione, ovvero Loiacono, Rossi e Bellomo. Non sarà forse un caso che proprio ieri, per la prima volta forse in maniera così lampante, si è vista una squadra totalmente diversa da quella dell’anno scorso?
Solo il tempo lo potrà confermare, sta di fatto che nelle precedenti sette partite l’allenatore amaranto si era grossomodo affidato allo zoccolo duro della stagione passata. Dalla Salernitana all’Empoli, almeno sette dello scorso anno – sempre – erano stati i calciatori utilizzati dal tecnico sin dal primo minuto. Un segnale, quasi, come a non voler interrompere troppo bruscamente la linea di confine tra quell’undici e questo. E non per niente, fino alla Spal quantomeno a sprazzi, si era vista una Reggina simile a quello che l’anno scorso stracciava gli avversari, perlomeno dal punto di vista dell’aggressività e dell’atteggiamento in campo. Ieri, però, non è sembrata più “la squadra di Toscano” e i troppi ‘nuovi’ potrebbero essere la spiegazione principale.
Di squadra lunga, sfilacciata, intimorita e sulle gambe abbiamo parlato in altra pagina. E non c’è la controprova che non sarebbe potuta accadere la stessa cosa con la presenza in campo di calciatori dell’anno scorso. Di certo, però, si è visto un atteggiamento abbastanza diverso. Sarà un po’ di paura per i recenti risultati, saranno i meccanismi meno oliati tra calciatori nuovi, saranno altre situazioni di cui magari non si è a conoscenza.
Se c’è una cosa che di Toscano ormai si conosce con certezza, però, è che plasma le sue squadre a immagine e somiglianza ma con gli elementi che lui conosce e sa cosa possono dargli. I vari Bianchi, De Rose, Garufo, Corazza, da lui espressamente richiesti due estati fa, ne sono la dimostrazione. E non per niente erano proprio loro tra i calciatori che gli garantivano un certo modo di giocare, per caratteristiche e temperamento, incastrandosi perfettamente nel contesto squadra.
Ma la C non è la B, lo abbiamo detto tante volte. E, soprattutto, nessuno può sapere a che punto sarebbe stata adesso la Reggina mantenendo totalmente la rosa dello scorso anno. Non siamo quelli del “se ci fossero stati Corazza, Sounas e Bertoncini…”, perché non serve a nulla in questo momento e col sennò del poi tutto è più semplice. Più lucidamente, però, si potrebbe iniziare a pensare che mister Toscano, con uomini dalle caratteristiche diverse dal suo “credo”, non riesca ad imprimere l’impronta che tutte le sue squadre hanno. Eppure il mercato è stato fatto in concerto con Taibi…
Reggina-Pisa in 7 fermo-immagine: dalla squadra lunga alle praterie a centrocampo, ma c’è un momento esatto in cui cambia la partita
Reggina, neanche l’alibi degli episodi tiene più: il presidente ridimensiona gli obiettivi, ed è giusto così