Reggio Calabria, il bollettino ufficiale del GOM e il punto della situazione dall’ospedale reggino
La situazione resta sotto controllo. Senza panico e allarmismo, il Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria guidato in modo brillante dall’ing. Iole Fantozzi sta fronteggiando la pandemia di SarsCoV2 in modo egregio. Alcuni reparti sono in affanno da qualche giorno, ma non si tratta dell’area Covid nè la difficoltà dipende da un afflusso elevato di pazienti con il Coronavirus, bensì dalla cronica carenza di personale. Nel padiglione degli Ospedali Riuniti riservato ad Area Covid ci sono 89 ricoverati. Di questi, soltanto 5 sono in terapia intensiva, dove il primario dott. Sebastiano Macheda ai microfoni di StrettoWeb conferma che “non ci sono nuovi ricoveri da qualche giorno“. Gli altri sono così distribuiti: 49 sono in degenza ordinaria nell’Unità Operativa di Malattie Infettive, 35 in Pneumologia, come spiega l’ultimo bollettino ufficiale dell’Ospedale diramato pochi minuti fa. Per capire quanto siano contenuti questi numeri, è bene ricordare che ad oggi il GOM è l’unico Ospedale Covid dell’intera Provincia di Reggio Calabria, ed è quindi chiamato a servire ben 556 mila abitanti. I positivi in tutta la Provincia sono 2.483, quindi il 96,4% è asintomatico o paucisintomatico e si trova in isolamento domiciliare. Soltanto il rimanente 3,6% è in ospedale, di cui lo 0,2% in terapia intensiva.
Per quanto riguarda la disponibilità di posti letto del GOM, è bene ricordare che la direzione dell’ospedale ha previsto anche come fronteggiare la situazione più estrema con lo “scenario 3” che prevede l’utilizzo di posti ordinari e di terapia intensiva all’esterno dell’Edificio E “Edificio Covid”. “Intorno al 10 novembre 2020, come da crono programma dei lavori, risulteranno disponibili n. 12 nuovi posti di terapia intensiva (che a fine epidemia saranno configurati come Terapia Intensiva Post Operatoria) presso il vecchio reparto di C.T.M.O. Su questi posti verranno trasferiti i pazienti non Covid della terapia Intensiva, liberando 16 posti per i pazienti Covid in terapia intensiva“, ha spiegato il commissario Fantozzi. Per completare le postazioni previste dallo scenario 3, verrà disposto il “Trasferimento del Reparto di Ortopedia nell’ex reparto di Oncologia (già trasferito al Morelli) con trasformazione dei 28 posti in malattie infettive ad alta intensità di cure attigua alla Terapia intensive Covid già esistente“. In questo modo, per l’eventuale scenario 3 al GOM saranno ben 158 i posti letto disponibili, di cui 22 in terapia intensiva e 136 in reparto. Si tratta di numeri enormi, quasi il doppio rispetto a quelli attuali (e oltre il quadruplo per la terapia intensiva): una situazione estrema che si spera di non dover fronteggiare, anche alla luce degli ultimi dati incoraggianti rispetto a un appiattimento della curva epidemiologica e a un rallentamento del contagio.
Rispetto a numerose bufale e fake news circolate negli ultimi giorni sui social rispetto ad una fantomatica situazione “al collasso” degli Ospedali Riuniti, evidentemente create ad arte da qualche buontempone preso dal panico che di collassato c’ha soltanto il cervello, è doveroso evidenziare come l’unica problematica che sta creando un po’ di affanno nei servizi ospedalieri è esclusivamente legata al contagio di alcuni operatori sanitari, infermieri, tecnici e Oss non per le conseguenze sulla loro salute (sono quasi tutti asintomatici), quanto per l’impossibilità di recarsi al lavoro per un lungo periodo finchè non diventerà negativo il tampone. Chi prende il Coronavirus, anche se ha appena un po’ di mal di gola, è costretto dai protocolli ministeriali a rimanere a casa nella migliore delle ipotesi 15-20 giorni, in alcuni casi 30, cioè fino al tampone negativo e quindi si sono determinate situazioni di ulteriore carenza di organico rispetto a quello disponibile, in un contesto di difficoltà già croniche. Non è certo la pandemia che ci ricorda come ai Riuniti ci siano difficoltà di organico.
In ogni caso, al GOM il Covid manager Dott. Carmelo Mangano ha predisposto gli schemi guida per l’aspetto clinico, che hanno già dato importanti riscontri nei pazienti con il SarsCov2: