Sanità in Calabria, il sindaco di Cosenza: “la rinuncia di Gaudio dimostra il fallimento del commissariamento”

StrettoWeb

Sanità Calabria, Occhiuto: “la rinuncia di Gaudio e le dimissioni dei commissari precedentemente nominati sono la rappresentazione plastica del fallimento dell’istituto del commissariamento”

“La rinuncia di Gaudio e le dimissioni dei commissari precedentemente nominati sono la rappresentazione plastica del fallimento dell’istituto del commissariamento”. E’ quanto afferma all’AdnKronos il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, commentando la rinuncia di Eugenio Gaudio all’incarico di Commissario ad Acta della sanità in Calabria. “I commissari nominati dal Governo per undici anni – aggiunge -, frutto di logiche spartitorie, non hanno fatto altro che aggravare la situazione della sanità in Calabria, tant’è che oggi siamo ‘zona rossa’ proprio a causa di questo fallimento. Erano sbagliate le misure alla base del ‘piano di rientro’, che prevedevano la chiusura degli ospedali periferici e il blocco del turnover del personale sanitario: oggi infatti ci troviamo senza posti letto e con carenze gravissime di medici e di altro personale sanitario; e sono state inadeguate le figure commissariali nominate”.

“Il paradosso – prosegue Occhiuto- è che oggi in Calabria ci ritroviamo senza ospedali, con carenza di personale, con una altissima migrazione sanitaria e con il debito che è addirittura aumentato. Undici anni non è un più un commissariamento ma è una occupazione, una usurpazione di un diritto che appartiene ai calabresi. A questo punto credo che sia non solo auspicabile ma conveniente persino per il Governo terminare questa fase commissariale restituendo ai calabresi il diritto di decidere sulla propria salute e azzerando il debito a titolo di risarcimento per i danni subiti”. Infine, Occhiuto conclude: “Dirò questo al Presidente Conte dopodomani quando lo incontrerò insieme agli altri sindaci calabresi dei comuni capoluogo di provincia. Sono sicuro che il presidente capirà che questa è l’unica strada giusta e percorribile”.

Condividi