Scilla: 50 anni fà la quantità di terra proveniente dai lavori dell’autostrada fu talmente elevata da formare spiaggette lungo le scogliere
Nei primi anni ’60 il governo italiano decise di finanziare la costruzione dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria in modo da collegare il resto dell’Italia alla Calabria. Il 24 luglio del 1961 venne approvata la legge n. 729 detta anche “legge Zaccagnini” che definiva il nuovo Piano di costruzioni stradali e autostradali. I lavori iniziarono il 21 gennaio del 1962 in località Monte Vergine (Reggio Calabria) alla presenza del presidente del consiglio Amintore Fanfani. L’autostrada venne aperta all’esercizio tra Salerno e Lagonegro nel 1967, l’anno successivo raggiunse Cosenza, nel 1969 arrivò a Gioia Tauro e nel 1974 l’autostrada raggiunse Reggio Calabria. L’autostrada realizzata era a due corsie di limitata larghezza per senso di marcia, priva di corsie d’emergenza e con sole piazzole di sosta distanziate tra loro. Il costo finale fu calcolato in 368 miliardi di lire. In questa foto del 1970 scattata dal belvedere del quartiere San Giorgio, si nota lungo Punta Pacì un accumulo di terra (evidenziato dal tondo rosso) proveniente dai lavori dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria. La quantità di terra portata fu talmente elevata, da formare da subito delle spiaggette lungo le scogliere e soprattutto una straordinaria “Spiaggia delle Sirene” a Marina Grande. A distanza di 50 anni l’azione continua del mare sta riportando tutto alla naturalezza: le spiaggette lungo le scogliere non esistono più e la spiaggia di Scilla è completamente assottigliata e gli ultimi lavori per ampliare l’autostrada da poco tempo terminati non hanno portato neanche un granello di sabbia sulla costa scillese.
Enrico Pescatore