Coronavirus, le ultime anticipazioni sul Dpcm di gennaio: ancora stop per palestre e cinema, c’è speranza per i ristoranti

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Il Dpcm in vigore scadrà il 15 gennaio, il Governo sta già lavorando sulle nuove misure: fonti del Governo escludono possibili riaperture per il mondo dello spettacolo e lo sport amatoriale, mentre per ristoranti e bar potrebbero esserci novità

Mentre gli italiani vivono il periodo delle festività di Natale e Capodanno costretti a zona rossa e arancione ad intermittenza, il Governo e il Comitato tecnico scientifico ragionano sulle misure restrittive da adottare con il prossimo Dpcm. Le disposizioni di quello entrato in vigore il 3 dicembre terminano il 15 gennaio, saranno dunque sostituite o integrate con nuovi protocolli. Secondo quanto si apprende da fonti interne a Palazzo Chigi, chi sperava con l’arrivo del 2021 nella riapertura di palestre, cinema e teatri rimarrà probabilmente deluso. La discussione più accesa riguarda la ripresa dell’attività fisica, ma le decisioni finali verranno prese a ridosso della scadenza del Dpcm, perché devono tenere conto dell’aggiornamento dei dati della curva epidemiologica. Difficile fare previsioni con un anticipo di oltre 2 settimane, è chiaro però che le associazioni di categoria vanno all’attacco e premono per la riapertura. Vogliono portare sul tavolo della discussione le nuove linee guida che stanno mettendo a punto per ridurre ulteriormente la possibilità di contagio da Coronavirus.

Le palestre vogliono riaprire contingentando ulteriormente gli ingressi e ripristinando la regola che vieta l’ingresso negli spogliatoi. Sarà ultimato nei prossimi giorni un protocollo standard per valutare dunque la riapertura che prevede esclusivamente lezioni singole e non più di gruppo e, con lo stesso principio, nelle piscine si valuta l’ipotesi di ospitare solo una persona per corsia. Ovviamente, il Ministro dello Sport Spadafora e il suo staff prenderanno la decisione definitiva solo con in mano i dati aggiornati. L’ipotesi di una riapertura per quelle discipline che consentono l’individualità nell’allenamento è maggiormente possibile.

Discorso molto più negativo per il mondo dello spettacolo. Nei giorni scorsi sono stati molti i virologi che hanno sottolineato che una terza ondata della pandemia avrebbe conseguenze disastrose anche sulla campagna di vaccinazione appena avviata. Tutto fa pensare perciò che anche a scadenza del Dpcm, il 15 gennaio, saranno rinnovate le misure che prevedono la sospensione di spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto e sale cinematografiche. La maggiore preoccupazione è rappresentata dalle code all’ingresso e non dalla presenza all’interno. Non potranno riaprire a breve le discoteche e le sale da ballo, che per loro natura prevedono assembramenti, che agevolano la circolazione dell’infezione.

Infine è ancora in dubbio la ripartenza di bar, ristoranti, pub e pizzerie. Dopo la serrata totale delle feste e le fortissime limitazioni dei mesi precedenti, frutto anche del coprifuoco, ora ristoratori e baristi sperano di poter riaprire già da gennaio sia a pranzo che a cena. “Seguiremo il principio di gradualità, ma non potremo mai prescindere dall’andamento della curva”, fanno sapere dal Cts, dove si ricorda che per pensare a una riapertura si dovrà avere un Rt uguale o inferiore a 0,5. Attualmente il dato nazionale segna lo 0,91 e per questo i dubbi sono ancora molti, anche se è forte la variabilità di Regione in Regione quindi si potrebbe agire in maniera differenziata.

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