Coronavirus, Fattori: “l’uso continuo dei Dpcm si può discutere, ma il parlamento ha dato a Conte i poteri per agire così. Il parlamento deve essere coinvolto di più, non si può continuare a coinvolgere solo i tecnici”
Elena Fattori, senatrice del Gruppo misto, è intervenuta ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
Sui dpcm. “Il parlamento ha ratificato lo stato di emergenza ormai da un anno e ha dato a Conte una delega in bianco per gestire questa pandemia –ha affermato Fattori-. Io non ho votato la seconda volta lo stato di emergenza, perché ritengo che si debba passare dallo stato di emergenza alla consapevolezza che questa è una situazione che dovremo fronteggiare ancora per molto e quindi servono soluzioni strutturali. L’uso continuo dei dpcm si può discutere, ma il parlamento ha dato a Conte i poteri per agire tramite dpcm. Credo che nessuno voglia essere al posto di Conte in questo momento, perché dove sbagli rischi di fare disastri e perdere consenso. Tutti dicono che Conte sbaglia, ma credo che nessuno voglia essere al suo posto in questo momento”.
Sulle task force. “Io non sono a favore delle task force, perché sono molto tecniche e non interpretano le volontà politiche del Paese. Questa task force sul Recovery vede il ministro dell’economia e quello dello sviluppo economico, ma il parlamento deve essere coinvolto di più, non si può continuare a coinvolgere solo i tecnici”.
Sulla possibile crisi di governo. “Potrebbe cadere sui miliardi che arrivano dall’Ue che fanno gola a tutti”.
Sulla riforma del Mes. “Io ora sono fuori dal M5S perché ha tradito molte idee originarie. Riguardo al Mes però, non è possibile smantellarlo con il voto parlamentare, occorre fare un lavoro a livello europeo. Oggi si vota un’altra cosa, su una modifica del Mes, quindi non vedo tutta questa incoerenza del M5S. Tutta la diatriba montata sul voto di oggi è solo strumentale, da parte di chi vuole farsi campagna elettorale. All’interno del M5S ci sono diverse correnti, diverse ambizioni, diverse anime e queste anime si stanno dividendo. C’è una forte anima anti-europeista che in questo momento scalpita e vuole la sua visibilità, l’ha trovata montando un casino pre-natalizio su una questione su cui poi si compatteranno. Se noi ci illudiamo di poter incidere in Europa attaccando il nostro Presidente del Consiglio è una follia. Va bene la riforma del Mes, ma bisogna dire che il Mes è uno strumento già vecchio”.