Reggina, De Rose ribadisce il suo amore per la città: “do sempre il 110 per cento”. E manda un messaggio ai tifosi…

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Poche occasioni per mettersi in mostra, ma quando è stato chiamato in causa Francesco De Rose è sempre stato tra i migliori della Reggina

Spirito da capitano vero Ciccio De Rose. Il centrocampista della Reggina ha trovato poco spazio in questo inizio stagione, ma nelle ultime due gare da titolare è risultato essere tra i migliori in campo. Leader dello spogliatoio e pupillo di mister Toscano, ha saputo aspettare il suo momento e non ha deluso. Ai microfoni di Reggina TV ha espresso le sue sensazioni dopo la vittoria contro il Brescia che ha ridato entusiasmo all’ambiente: “E’ una vittoria importante, siamo stati bravi a reagire dopo quattro sconfitte consecutive. Ma non avevo dubbi, questo è un gruppo che ci tiene alla città. Ringrazio tutti i tifosi per gli attestati di stima nei miei confronti. Io sono legato alla Reggina, do sempre un po’ più del massimo, il 110% e cerco di trasmetterlo ai compagni perché Reggio vive di calcio. Comunque credo che, a parte Empoli, la squadra ha sempre dato il massimo”.

Il ritiro imposto dalla dirigenza è stato utile: “Non sono amante di questo. Sicuramente ci ha aiutato, ma la voglia di lottare non deve mai mancare. Siamo un gruppo nuovo e con tanti stranieri. Ora pensiamo a recuperare punti. C’è ancora tanta gente fuori, però chi viene chiamato in causa deve rendersi utile. Rolando e Menez presto saranno dei nostri”.

De Rose è tra coloro che la Serie B l’hanno già affrontato e il suo parere può essere molto importante: “È un torneo molto livellato, basta poco per trovarsi ai piani alti e pochissimo per trovarsi giù. È facile abbattersi. Ma sabato abbiamo dimostrato una mentalità vincente”. Sarebbe stato fondamentale per questa Reggina avere al proprio fianco i tifosi, il momento purtroppo non lo rende possibile e la mancanza si sente: “Lo scorso anno ci hanno dato un supporto incredibile, venivano i brividi a vedere il pubblico. Quest’anno sarebbe stato importante usufruire dell’uomo in più, è un limite che non ci siano”.

Una battuta anche su Toscano: “Il mister soffre da reggino, poi riesce a trasformarla in voglia di vincere. Sabato a vederlo gioire è stato bello”. Infine su Marcucci, che potrebbe essere definito il suo alter ego: “Tutti i ragazzi che non giocano soffrono perché non possono dare un contributo. Lui è un buon giocatore, ha caratteristiche simili alle mie”.

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