Reggina, tra le bocche cucite del Sant’Agata parla Massimo Taibi: il pensiero del direttore sportivo amaranto
Silenzio stampa e ritiro al Sant’Agata per la Reggina ma, eccezionalmente, spuntano fuori le parole del ds Taibi a Gazzetta del Sud. Il dirigente amaranto ha parlato del momento attuale, degli obiettivi e del mercato. Di seguito le sue parole.
IL MOMENTO – “Su certi aspetti dobbiamo crescere alla svelta, non è possibile giocare in dieci per tre partite su quattro. E’ un peccato, tranne che contro l’Empoli siamo sempre usciti dal campo con dei risultati che ci hanno penalizzato oltremodo. A volte siamo incappati in arbitraggi troppo fiscali, ma non voglio trovare alibi. Se la classifica dice che abbiamo sette punti in nove partite, vuol dire che è ciò che meritiamo. E’ un momento difficilissimo, ma io continuo a credere in questa Reggina”.
OBIETTIVI – “Pensare alla salvezza? E’ presto per parlare di obiettivi e di classifica. In momenti del genere devi pensare a tirare fuori tutto il tuo coraggio e a lavorare ancora più duramente. Non ci sono altri modi per uscire da una crisi”.
RESPONSABILITA’ – “Con la società e col mister c’è un confronto continuo ed è chiaro che si cerca di capire cosa non sta funzionando. Capisco perfettamente che l’ambiente in questo momento sia deluso, ma se bisogna individuare un responsabile, vorrei che la gente se la prendesse con me. Il mister ed i ragazzi possiedono le qualità tecniche e morali per tirarci fuori da questa situazione, ma adesso hanno bisogno di lavorare tranquilli. Sono convinto che ci rialzeremo, se così non dovesse essere sono pronto a prendermi le mie responsabilità”.
REGGINA-BRESCIA – “Ho detto ai ragazzi che dal Brescia in poi dobbiamo considerare ogni partita come una finale di Champions League. Noi in questo momento siamo criticabili ed è giusto così, ma nessuno deve mettere in dubbio che ogni tesserato della Reggina, dal primo all’ultimo, stia dando il cento per cento affinché questo periodaccio passi presto”.
IL MERCATO – “Non ha senso parlare di mercato adesso, ci sono otto battaglie calcistiche, c’è un gruppo da tutelare ed incoraggiare. Poi è chiaro che a gennaio ragioneremo sul da farsi, ma non è certo questo il momento di pensarci. L’attacco? Quattro su cinque hanno subito degli infortuni. Il gruppo è consapevole del momento, non per niente ci troviamo in ritiro”.
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