Nel suo libro “Io sono libero”, l’ex Sindaco e Governatore Giuseppe Scopelliti parla dell’ex ministro Angelino Alfano con parole abbastanza dure
Grandi amici e sostenitori, in politica e non. Berlusconi, Jole Santelli, ma anche altri, come vedremo. Allo stesso tempo, però, ci sono state persone con cui Giuseppe Scopelliti non si è lasciato benissimo, per tutta una serie di situazioni, o con cui comunque non si sente da tempo. Uno di questi è Angelino Alfano, ex ministro della Giustizia del Governo Berlusconi ed ex ministro dell’Interno del Governo Letta. Così parla di lui Scopelliti nel suo libro “Io sono libero“, pubblicato da Luigi Pellegrini editore, scritto dal giornalista Gianfranco Attanasio e in vendita dal 10 dicembre.
“Che fine ha fatto Angelino Alfano? Non ne ho notizie – dice – Credo che sia il politico ‘pensionato’ più giovane della storia repubblicana. Quando lo abbiamo eletto Segretario nazionale del Popolo della Libertà, ero convinto che fosse iniziata una fase nuova per il centrodestra italiano; e che Alfano sarebbe diventato effettivamente il successore di Berlusconi, così come lui stesso lo aveva indicato dopo l’estromissione di Gianfranco Fini. Mi ero fidato soprattutto dell’intuito di Silvio, che lo annoverava tra le persone a lui più vicine. Non soltanto la collaborazione attiva e concreta dentro al PdL, ma anche la nascita del Nuovo Centro Destra, mi aveva visto protagonista al suo fianco. Ricordo ancora gli articoli dei quotidiani nazionali quando, all’indomani del voto di fiducia al Governo Letta, avevano riportato che tra i ventitré senatori determinanti per garantire la continuità di quell’esperienza, sei erano siciliani, vicini ad Angelino Alfano, e cinque calabresi, legati a Scopelliti”.