Scopelliti e la grande amicizia con Gianfranco Fini: “Un leader ma anche una persona di straordinaria umanità. La sua è stata l’ultima chiamata che ho ricevuto da ‘uomo libero”

StrettoWeb

Il rapporto più bello che Giuseppe Scopelliti ha costruito in politica è stato quello con Gianfranco Fini, che ha scritto anche la prefazione del suo libro

“Intellettualmente brillante, profondo e ironico, penso rappresenti, ancora oggi, una delle menti più lucide del panorama politico nazionale”. E’ così che Giuseppe Scopelliti parla di Gianfranco Fini. L’ex leader di Alleanza Nazionale è forse il “miglior amico” dell’ex Sindaco e Governatore nato in politica. Sin dai tempi del Fronte della Gioventù, si è mantenuto un rapporto che è poi andato oltre le carriere lavorative e che esiste tutt’ora nonostante siano entrambi usciti di scena per motivi diversi.

Proprio Gianfranco Fini, a dimostrazione di quanto sopra, ha scritto la prefazione del libro “Io sono libero”, pubblicato da Luigi Pellegrini editore, scritto dal giornalista Gianfranco Attanasio e in vendita dal 10 dicembre. “Ho conosciuto e cominciato a stimare Scopelliti a metà degli anni ottanta, e il modo con cui egli ripercorre le tappe della sua “carriera” politica (da ragazzino, che scappava dall’oratorio per sentire il comizio di Almirante, a Segretario nazionale del Fronte della Gioventù, da sindaco, plebiscitato dai suoi concittadini, a governatore della regione) ha rafforzato il mio giudizio positivo sulla sua figura. Innanzitutto, sul piano umano”. E’ uno scorcio della prefazione con cui Fini parla di Scopelliti.

“Io sono libero”, il libro di Scopelliti è già esaurito: iniziata la prima ristampa. L’editore Walter Pellegrini a StrettoWeb: “non me lo aspettavo, e da socialista con questo lavoro mi sono ricreduto su tante cose”

All’interno del libro, poi, l’ex Sindaco e Governatore “ricambia” il favore con parole sincere: “Il nostro rapporto – dice – non si è mai interrotto. Anche in questi ultimi anni ho avuto l’opportunità di incontrarlo e sentirlo frequentemente. Gianfranco è un leader, ha contribuito a scrivere pagine importanti non solo della nostra storia. Intellettualmente brillante, profondo e ironico, penso rappresenti, ancora oggi, una delle menti più lucide del panorama politico nazionale. Fini, probabilmente, ha pagato lo scotto di essersi assunto responsabilità politiche gravose, come ogni leader degno di questo nome dovrebbe fare. Molti gli attribuiscono ancora oggi la colpa di aver svenduto il patrimonio ideale e politico di Alleanza Nazionale facendola confluire nel Partito delle Libertà. In realtà, Gianfranco aveva compreso con largo anticipo che alcuni dei cosiddetti “colonnelli” si erano già consegnati a Silvio Berlusconi, con cui da tempo dialogavano intensamente, con l’obiettivo di delegittimarlo e isolarlo nel partito. Così facendo, avrebbero avuto il merito di traghettare Alleanza Nazionale verso il partito unico del centrodestra”.

Stima per il politico ma anche per la persona: “Un leader, ma anche una persona con una grande umanitàprosegue Scopelliti – È stata sua l’ultima telefonata che ho ricevuto da “uomo libero”. Mi ha chiamato la mattina del 5 aprile, quando mancavano poche decine di metri per arrivare davanti all’ingresso del carcere, dove mi stavo spontaneamente costituendo. Le sue parole sono state profonde, affettuose, amichevoli ma, al tempo stesso, da uomo di Destra quale è, mi incoraggiava a non mollare. A mantenere la testa alta. Io ho trovato la forza per dire solo poche parole: “Caro Presidente, nel mio agire in quasi venti anni di amministrazione, non ho mai tradito i nostri ideali, i nostri valori”.

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