Stamattina riaprono le scuole, milioni di studenti tornano in classe in tutt’Italia. In Calabria le superiori restano chiuse ma riaprono tutte le elementari e le medie. Su StrettoWeb non pubblicheremo più eventuali casi di positività di docenti e studenti: ecco perchè
Finalmente oggi riaprono le scuole in Calabria, dopo la lunghissima pausa natalizia e le pregresse chiusure dell’autunno scorso imposte a turno un po’ dal Governo, un po’ dalla Regione, un po’ dai Sindaci. Stamattina si torna in classe, almeno per elementari e medie e cioè per tutti gli studenti fino a 13 anni. Le superiori restano nell’inferno della didattica a distanza, come ha deciso il Tar accogliendo parzialmente il ricorso di alcuni genitori rispetto all’ordinanza di Spirlì che a sua volta si opponeva alla decisione di riaprire tutte le scuole assunta del Governo.
Alla luce di questa scelta, per contestualizzare la situazione, giova ricordare alcuni punti chiave che la scienza ha già dimostrato:
- i ragazzi, e in modo particolare i bambini sotto i 13 anni, sono colpiti dal virus in modo marginale. Si contagiano molto meno degli adulti: soltanto il 12% di tutti i contagiati d’Italia ha meno di 19 anni, e soltanto il 3,8% ha meno di 9 anni. Le percentuali sono analoghe in tutto il mondo (Luo L, Liu D, Liao X, et al. Modes of contact and risk of transmission in COVID-19 among close contacts. medRxiv)
- anche in caso di contagio, i ragazzi e i bambini in età scolastica non hanno conseguenze significative dal virus. Non rischiano la vita, molto raramente finiscono in ospedale, nel 96% dei casi hanno un decorso del virus da totali asintomatici. Possono quindi contagiarsi, ma non si ammalano (vedi Choi SH, Kim HW, Kang JM, Kim DH, Cho EY. Epidemiology and clinical features of coronavirus disease 2019 in children. Clin Exp Pediatr.;)
- è molto difficile che i ragazzi e i bambini siano vettori del contagio. Anche quando sono positivi, molto raramente contagiano gli adulti (vedi Ludvigsson JF. Children are unlikely to be the main drivers of the COVID-19 pandemic – a systematic review. Acta Paediatr. 2020)
La scienza, quindi, smentisce tutte le paure che richiederebbero particolare attenzione nella tutela della salute dei bambini rispetto a tutti gli altri soggetti, anzi. Ai bambini fa molto più male mangiare Nutella, bere Fanta, Pepsi e Coca Cola, trascorrere molte ore davanti alla playstation anzichè beccarsi un virus che si è già dimostrato innocuo grazie all’elasticità del sistema immunitario dei più piccoli, che non è ancora maturo quindi si adatta più facilmente ai nuovi patogeni e sviluppa più velocemente gli anticorpi.
Al tempo stesso, la schizofrenia di chiusure e limitazioni imposte negli ultimi 10 mesi ha dimostrato quanto la scuola di presenza sia fondamentale proprio per questa generazione di studenti che in classe non si limita a studiare ma ha dai contatti interpersonali quell’insostituibile percorso di crescita umana e di formazione educativa altrimenti impossibile. Inoltre i bambini più piccoli, quelli che frequentano le scuole medie ed elementari, non possono gestire la didattica a distanza senza l’aiuto di un adulto: soprattutto nel caso delle elementari (under 10), i bambini non possono rimanere a casa da soli, non possono rimanere davanti al computer da soli e quindi la didattica a distanza diventa un problema devastante e insostenibile per le famiglie, per i genitori lavoratori, per quelli con più figli e con difficoltà di strumentazione tecnologica o di linea internet veloce. E sono tantissimi.