Reggina, cosa significano i primi nomi di mercato nei meccanismi di gioco di Baroni

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Sono iniziati a uscire fuori i primi nomi di mercato in casa Reggina: cosa significano all’interno dei meccanismi di gioco di mister Baroni

Quando una società costruisce l’organico per la nuova stagione, o si appresta a ritoccarlo a gennaio, solitamente è consuetudine un confronto con l’allenatore. Per capire in quali ruoli andare ad intervenire o in quali reparti c’è troppo affollamento e quindi determinati elementi non servono. Poi, ovviamente, spetta al club “accontentare” il proprio tecnico totalmente, in parte o per nulla. Anzi, a volte, è l’allenatore a doversi assuefare alle scelte di presidenti e direttori sportivi, costretto poi a mandare in campo gente non funzionale al suo modo di giocare o tenendo in panchina calciatori magari validi ma non confacenti a un determinato sistema tattico. E, questo, succede anche con le big d’Europa.

Tornando in casa Reggina, i primi due nomi importanti in entrata sono quelli del romeno classe ’99 Claudiu Micovschi e del croato classe ’94 Petar Brlek, rispettivamente esterno sinistro e centrocampista centrale. Cosa significa ciò? Tutto e niente. Vista la situazione di classifica – non tragica ma neanche troppo tranquilla – e visti gli errori commessi in estate (leggasi “calciatori fragili fisicamente o poco adatti a questa categoria”), sembra evidente nelle intenzioni del club amaranto modificare l’organico attuale con almeno un intervento per ruolo, anche facendo fede al nuovo allenatore. Questo vuol dire che, se con Toscano era stata costruita una certa base – in rapporto anche al suo 3-5-2/3-4-1-2 – qualcosa sarà sicuramente cambiata con Baroni, le sue richieste, i confronti e il suo modo di giocare.

Al di là della malleabilità del suo sistema tattico dalla cintola in su (4-3-3, 4-2-3-1, 4-4-2), sembra evidente come l’attuale tecnico della Reggina preservi la difesa a 4, la presenza di due esterni alti con buone capacità d’inserimento e l’utilizzo di un riferimento offensivo non per forza statico ma abbastanza mobile e rapido. Da qui l’identikit dei due nuovi nomi in entrata. Micovschi, infatti, altro non è che l’alternativa di Liotti, unico esterno sinistro considerato “offensivo” da Baroni nonostante lo sia nelle caratteristiche anche meno di Di Chiara ma sia più abile negli inserimenti, come dimostrano i 4 gol. Questo per cercare il “gioco delle coppie”: Micovschi-Liotti da una parte e Situm-Rolando dall’altra. Evidente come non ci sia posto per Peli, già in uscita. Il nome di Brlek, invece, oltre a presupporre molto probabilmente l’uscita di un centrocampista Over (De Rose in pole) fa capire la volontà di andare ad inserire in organico un centrocampista duttile, che possa essere l’alternativa di Crisetig in mediana, di Bianchi e Faty sulle mezzali e di Folorunsho un po’ più avanti, a seconda di come Baroni sistemi il centrocampo.

Di nomi – intesi quali “rumors”, bufale o trattative reali – se ne faranno da qui alla chiusura del mercato, ma è bene concentrarsi su quelli che – per logica – vanno ad incastrarsi alla perfezione con l’attuale filosofia di gioco del tecnico. Terzini di spinta, esterni dotati di velocità e dribbling, centrocampisti duttili di corsa e fisicità e attaccanti forti fisicamente ma anche mobili. La curiosità in tal senso, con il pieno recupero di Denis e Charpentier, e con il ritorno di Menez, è capire se, come e dove utilizzerà questi ultimi, considerando sempre la presenza di Bellomo e Rivas e – sicuramente – l’arrivo di un altro centravanti a sostituire Lafferty e Vasic.

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