Consultazioni governo, Salvini incontra Draghi: “no aumento delle tasse, ok riforma Irpef e pace fiscale”

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Consultazioni governo, Mario Draghi a colloquio con Matteo Salvini: il leader della Lega soddisfatto dei punti d’incontro su tasse, Irpef e pace fiscale

Ultimo giro di consultazioni in corso a Montecitorio con il neo incaricato premier Mario Draghi che riceve a colloquio gli esponenti delle principali forze politiche italiane. Nel pomeriggio è toccato alla Lega, rappresentata dal proprio leader Matteo Salvini. Diversi i temi importanti toccati, specialmente quelli riguardanti tasse, Irpef e pace fiscale sui quali Salvini si è detto soddisfatto dell’esito del confronto. Importante anche la proposta legata al ripristino del ministero della Disabilità e la proposta di stabilizzare 120.000 professori precari.

Consultazioni governo, Salvini: “nessun aumento delle tasse, proposto tavolo riforma Irpef”

Draghi ha condiviso nessun aumento di tasse, nessuna nuova tassa, tantomeno patrimoniale, anzi un tavolo per la riforma dell’Irpef. Questo per noi e’ motivo di speranza“. Così il segretario della Lega, Matteo Salvini, dopo le consultazioni con il Presidente incaricato Mario Draghi. “Per quello che riguarda il resto del tema tasse usciamo sollevati da questo incontro. L’impegno da noi avanzato e dal professore condiviso è nessuna nuova tassa, nessuna patrimoniale, nessuna tassazione dei risparmi. Anzi, un tavolo di lavoro per la riduzione del carico fiscale. L’unica cosa che non vogliamo e’ l’aumento delle tasse. Se Draghi ci avesse detto si’ a un aumento delle tasse, allora bastava tornare a Monti. Se invece dice no a nessuna nuova tassa ne’ patrimoniale, anzi un tavolo per diminuire il carico fiscale, per me puoi chiamarla flat tax o Filippo, a me basta che ci sia“, ha concluso.

Consultazioni governo, Salvini: modello Genova e Ministero per la Disabilità

Mi fa piacere che il professor Draghi abbia citato il modello Genova, con burocrazia zero, mi fa piacere che abbia condiviso la nostra idea“. Lo parole di Matteo Salvini al termine delle consultazioni che ha successivamente posto l’accento su una particolare richiesta: ho ricordato come il nostro governo istituì il governo per le disabilità, mi piacerebbe che l’auspicabile governo Draghi rimettesse in vita un ministero del genere: non è una questione di nomi, ma di semplificare la vita a queste persone“.

Consultazioni governo, Salvini: “no all’austerità dell’Unione Europea”

Abbiamo parlato di Europa. Il nostro obiettivo è che l’Italia torni a essere protagonista in Europa. Ci interessa che si faccia interesse italiano e per noi significa ‘no’ all’austerità e su questo mi sembra vi sia sensibilità assolutamente condivisa“. Si è espresso segretario leghista Matteo Salvini, al termine delle consultazioni con Mario Draghi, in merito alla posizione che l’Italia dovrebbe ricoprire in ambito europeo.

Consultazioni governo, Salvini: “sul fisco presentata nostra idea di pace fiscale”

Sul fisco abbiamo presentato la nostra idea di pace fiscale approvata quando eravamo al governo pre Covid e che ha riguardato 13 milioni di cartelle esattoriali, Draghi se andrà a palazzo Chigi si troverà con cartelle esattoriali“. Il commento di Matteo Salvini sulla questione fisco e pace fiscale.

Consultazioni govenro, Salvini: “stabilizzare 120.000 professori precari, no a concorsoni alla Azzolina”

Per quanto riguarda l’argomento scuola, Salvini ha chiesto la stabilizzazione delle situazioni precarie di 120.000 professori e si è detto contrario ai concorsoni in ‘stile Azzolina’: abbiamo chiesto a Draghi di stabilizzare almeno 120mila insegnanti precari Sul tema scuola il professor Draghi ha espresso l’esigenza che alla riapertura di settembre non ci siano cattedre scoperte. Perfetto. Gli abbiamo fatto presente che l’unico modo per arrivarci e’ stabilizzare i 120 mila insegnanti precari. Non esistono i concorsoni alla Azzolina“.

Consultazioni governo, Salvini: “la riforma della legge elettorale non è priorità al momento”

La legge elettorale invece non è una priorità della Lega: con Draghi non abbiamo parlato di legge elettorale, non è la priorità per nessun italiano. Un ritorno al proporzionale porterebbe comunque indietro l’Italia di 30 anni“, ha spiegato Salvini senza mezzi termini.

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