Coronavirus, la svolta guidata da Gelmini nel vertice tra Governo e Regioni: programmazione e dialogo alla base della ripartenza del Paese [FOTO]

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Dalla riunione telematica Stato-Regioni sono emerse alcune importanti decisioni che saranno rese ufficiali con il Dpcm del 5 marzo: confermato lo spostamento anche tra i territori in zona gialla

“Non servono divisioni, ma soluzioni”, è chiara la linea del nuovo Governo. Ad evidenziare l’apertura al confronto con le Regioni è Mariastella Gelmini, nuovo ministro delle Autonomie, che nella serata di oggi ha guidato il vertice. “Non possiamo pretendere di chiamarvi a ratificare decisioni già prese, ma possiamo e vogliamo chiedervi di partecipare ad un processo decisionale che certo dovrà essere tempestivo, snello, ma che non potrà calare sulle vostre teste”, ha affermato. E’ questo un netto cambio di passo rispetto al precedente modo di fare del premier Giuseppe Conte, che ha fatto troppo spesso mancare proprio questo dialogo, spesso denunciato dai governatori tramite il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia. E come prima importante decisione si partirà dalla proroga di 30 giorni del divieto di spostamento tra Regioni che scade il 25 febbraio, unico provvedimento in discussione nel Consiglio dei ministri di domattina, il primo sulla crisi pandemica dell’esecutivo Draghi. La nuova ‘dead line’ dello stop alla mobilità anche tra zone gialle, – sulla quale c’è stato il consenso dei governatori, sarebbe così il 27 marzo. La strategia complessiva del nuovo esecutivo sarà poi definita con Dpcm, che seguirà quello in scadenza il 5 marzo. Dopo la conference call del premier con i ministri ieri, i governatori vengono informati e consultati, alla vigilia della riunione a Palazzo Chigi, nella videoconferenza con Gelmini e con il ministro della Salute Roberto Speranza. Inoltre hanno avuto la possibilità di mostrare una loro piattaforma di proposte che domani sarà presentata al Cdm, assicura la ministra. I presidenti di Regione chiedono di inserire nella cabina di regia politica anche i ministri economici (come ieri nella call con Draghi), “al fine di dosare gli impatti delle decisioni sui cittadini e le imprese”.

Foto Ansa

“In via strutturale, lo stesso provvedimento che introduce restrizioni per il Paese e poi restrizioni particolari per singoli territori – si legge nel documento della Conferenza – deve anche attivare gli indennizzi e salvaguardare le responsabilità, garantendo la contestualità a prescindere da chi adotta il provvedimento”. Insomma, ristori tempestivi a qualsiasi livello per le categorie penalizzate dalle chiusure sia nazionali che locali. “E’ necessario, inoltre, condividere maggiormente i provvedimenti”, insistendo sul preavviso congruo che è fondamentale per programmare una ripartenza. E’ stato questo uno dei punti deboli del precedente Governo, ne sono un esempio le improvvise chiusure di bar e ristoranti o per il più recente blocco delle riaperture per gli impianti sciistici amatoriali che hanno creato solamente caos e malumori.  Su questo Gelmini ha dato rassicurazioni. L’ipotesi che circola è che il monitoraggio venga effettuato a inizio settimana e non venerdì per non far arrivare la decisione sui colori delle zone troppo a ridosso del week end.

Le Regioni inoltre chiedono di accelerare decisamente nella campagna vaccinale, reperendo le dosi necessarie, e collegando il problema ai criteri che hanno regolato finora i colori, in primis l’inesorabile indiceRt. “Si ritiene indispensabile procedere ad una revisione dei parametri e alla contestuale revisione del sistema delle zone – affermano – , nel senso della semplificazione, che passi funzionalmente anche da una revisione dei protocolli per la regolazione delle riaperture, in senso anche piu’ stringente laddove necessario. Occorre in questa fase un cambio di passo che consenta di coniugare le misure di sicurezza sanitaria con la ripresa economica e delle attività culturali e sociali. E’ evidente – concludono – che se la campagna vaccinale accelera, l’Rt perde progressivamente di rilevanza”. Alla riunione di oggi e alla Conferenza Stato-Regioni che dovrebbe esserci domani dopo il Consiglio dei ministri non prende parte Mario Draghi. Sarà confermata anche la possibilità di fare visita ad amici e parenti, ossia la regola, per ora valida fino al 5 marzo, che consente di spostarsi verso un’altra abitazione privata massimo in due persone, più i figli minori di 14 anni.

Toti: “dal Governo ci aspettiamo un cambio di rotta, possibile revisione dei parametri”

“Ci aspettiamo di sapere l’orientamento complessivo del nuovo Governo, un cambio di rotta, di approccio rispetto al governo Conte. Questo è il governo Draghi ci aspettiamo molto in termini di equilibrio, di coraggio”. Lo ha detto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, nonché presidente della Conferenza delle Regioni, facendo il punto su Facebook sulla pandemia, in attesa che inizi a minuti il confronto convocato tra Governo e Regioni. “Ci ha convocato il Governo per un nuovo confronto tra Governo e Regioni perché domani in consiglio dei ministri andrà il rinnovo di quel decreto legge che prevede una serie di limitazioni legate alla pandemia – ha spiegato Toti –. Poi il vero confronto sarà tra domani e il 5 di marzo quando scadrà invece il Dpcm firmato dall’allora presidente del consiglio Conte, quello che stabilisce quando si entra in zona gialla, arancione e rossa, e quindi la ‘polpa’ della normativa Covid è contenuta nel Dpcm, mentre nel decreto di domani è contenuto il divieto di spostamento tra le regioni. Vedremo come il Governo intenderà approcciare questo tema”. “Le Regioni avevano già dato il parere favorevole a prorogare di qualche tempo” i divieti di spostamento “anche per tutti gli allarmi legati alle varianti. Ci aspettiamo che venga confermato almeno fino a quando non entrerà in vigore il nuovo Dpcm – ha aggiunto Toti – . Poi nelle prime settimane di marzo avremo affrontato tutte le proposte circa la revisione dei parametri, delle zone e la possibilità di fare zone arancioni e rosse più piccole e a livello regionale”.

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