Cinquefrondi, il sindaco Conia: “siamo stati il primo Comune d’Italia. Con delibera numero 64 del 2018, a sollevare la questione dell’applicazione perversa del Federalismo Fiscale”
“Siamo stati il primo Comune d’Italia. Con delibera numero 64 del 2018, a sollevare la questione dell’applicazione perversa del Federalismo Fiscale e comune capofila nel proporre ricorso contro un meccanismo ingiusto e discriminante per i cittadini del SUD. Abbiamo studiato, con serietà e coraggio, l’importante inchiesta di Marco Esposito che nel libro “Zero al Sud” aveva dimostrato, a tutti i sindaci, la grave disparità di trattamento per tanti comuni principalmente del Mezzogiorno d’Italia”. E’ quanto scrive il sindaco di Cinquefrondi, Michele Conia. “Abbiamo fatto nostra questa battaglia –prosegue– sentendoci spesso isolati anche da tanti altri sindaci e irrisi da tanti politici e politicanti, ma oggi, dopo tre anni di lotte e azioni, arrivano i primi risultati concreti. Vi è un aumento importante di trasferimento di somme da parte dello Stato per il “Fondo di solidarietà comunale 2021”, per esempio, solo per il Comune di Cinquefrondi, rispetto allo scorso anno, ci sono 58 mila euro in più, somme che prima venivano dirottate verso altri comuni attraverso un meccanismo non certo equo come in realtà la normativa prevede. Queste somme, senza vincolo di mandato come noi con forza avevamo chiesto, verranno utilizzate per migliorare servizi essenziali nel campo sociale e di cura delle persone. Come abbiamo sempre detto la nostra arma si chiama Costituzione Italiana, che abbiamo, ancora una volta, utilizzato per una battaglia sia giuridica che di solidarietà e giustizia sociale. Grande è la nostra soddisfazione sia per noi che anche per tutti quei cittadini dei comuni che non hanno creduto in questa battaglia, ma che oggi usufruiranno di questo risultato. Riteniamo però che la lotta, sia dal punto di vista politico che giuridico, debba continuare con tutte le nostre forze per evitare disparità di trattamento per il Sud e quindi per i diritti di tutte e di tutti. Riteniamo, infatti, che altre somme sia per il sociale che per l’istruzione, ancora oggi, non vengano equamente ripartite e non ci fermeremo fin quando questo non avverrà. Infine, ringraziamo i legali che ci stanno supportando, tutti quelli che ci hanno sempre sostenuto in questa battaglia che sembrava impossibile ed un grazie speciale a Marco Esposito per tutto il lavoro svolto, le consulenze e la vicinanza che ci ha sempre dimostrato”, conclude.