Reggina, Baroni: “Dovevamo chiuderla e non dare la possibilità di riaprirla, mi prendo io le responsabilità. Sui cambi…”

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Reggina, le parole del tecnico amaranto Marco Baroni il giorno dopo il pari con rammarico a Cosenza: dai cambi al mancato tris passando per gli errori individuali

Riflessioni a freddo. Il tecnico della Reggina Marco Baroni, dopo aver parlato ieri sera nel post gara del derby con rammarico pareggiato a Cosenza, lo ha fatto nuovamente questa mattina a “Tutti Figli di Gallo“, sui canali ufficiali del club. La discussione si è concentrata soprattutto sugli errori nei gol, sulla mancata zampata finale, sui cambi e sulle condizioni di Stavropoulos. Ecco le parole del mister.

COSENZA-REGGINA“Non sono arrabbiato. E’ una partita che ci deve aiutare a crescere e che alla fine abbiamo meritato di pareggiare perché abbiamo servito l’occasione a loro per riaprirla su due episodi. La responsabilità me la prendo io. Il primo errore lo commettiamo su un fallo laterale sulla fascia, dove Gianluca (Di Chiara, ndr) non deve farsi saltare. L’approccio è stato giusto, come avevo chiesto, anche perché loro la mettono sul piano nervoso ed emotivo. Da lì però ci sono stati una decina di minuti in cui lanciavamo il pallone e iniziavamo a rispondere alle proteste e alle provocazioni. Abbiamo fatto 17 transizioni, abbiamo fatto troppe scelte sbagliate, queste partite sono da chiudere e non si doveva dare la possibilità di riaprirla. C’è comunque tanto di buono ed è da qui che si deve ripartire e lavorare. Le tre occasioni sfiorate dopo il 2-2? E’ una questione mentale. E’ tutto lì. Si vince 1-0? Bisogna correre ancora di più in avanti e non indietro, lo dobbiamo fare sempre ed è ciò che gli chiedo”.

I CAMBI FINALI“Ieri sera mi sono già espresso. Io ho alcuni principi su cui alleno, difficilmente tolgo qualcuno che sta facendo bene, ma ieri ho dovuto preservare più di uno che non era al meglio. Tra chi è arrivato a gennaio c’è chi non giocava da un anno e chi si allenava da solo. Se io non faccio partire Montalto o Lakicevic, se so che Stavropoulos era a rischio pur giocando – e infatti è dovuto uscire – c’è un motivo. Ci sono tante partite e bisogna fare numerose valutazioni”.

CONDIZIONI STAVROPOULOS “Non ho notizie ancora su di lui, spero si sia fermato in tempo e non ci siano lesioni ma solo una contrattura. Quando un calciatore non gioca mai e poi si ritrova a fare tante partite ravvicinate e intense, emergono queste problematiche. Lui sta trovando, gara dopo gara, sempre più attenzione e personalità, sta crescendo tantissimo”.

IL CAMPIONATO DI SERIE B“Salvarsi quest’anno è un’impresa per come si erano messe le cose? Sono d’accordo, anche se io sono ambizioso, non mi accontento. In B non è facile vincere le partite, questo è un campionato che conosco bene. Abbiamo una sfida nella sfida, ad esempio: non abbiamo mai battuto una squadra che si trova sopra il 12° posto. Sono stati fatti degli errori, altrimenti non si cambiava così tanto a gennaio, ma non voglio parlare neanche di errori. Il presidente è arrivato qui e in un anno e mezzo ha raggiunto la B, non era affatto facile. Io ho vinto un campionato a Benevento dopo 9 anni in cui un patron facoltoso ci provava in ogni modo. In questa società siamo tutti ambiziosi, anche il presidente. L’obiettivo è consolidare la categoria per ora, perché questa è una categoria insidiosa e pericolosa”.

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