Reggina, Gallo si confessa. Obiettivi, proclami, futuro e un passaggio su Toscano: “Siamo una società sana…”

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Le parole del primo tifoso della Reggina, il presidente Luca Gallo, su diversi argomenti soprattutto del presente e del futuro

Non parla spesso il presidente Luca Gallo. Lo ha fatto capire molte volte. Si apre alla stampa solo in casi rari o sporadici, per tracciare un bilancio di fine anno o nei momenti difficili. Ogni tanto, però, fa uno strappo alla regola. Nell’edizione odierna del Corriere dello Sport, infatti, il numero uno della Reggina ha parlato di presente, di obiettivi falliti (per ora) e soprattutto di futuro.

“La Reggina è una società sanadice – D’altra parte non si sfugge ai controlli della Covisoc. Per quanto riguarda gli aspetti sportivi, invece, siamo in ritardo. I tifosi e io per primo immaginavamo cose diverse, quindi c’è da migliorare molto e in fretta. La mia acquisizione della Reggina è stata una scelta di cuore, il club non aveva futuro, abbiamo dovuto risanare tutto”.

Poi un passaggio su Toscano, esonerato qualche mese fa dopo la splendida cavalcata della scorsa stagione: “Toscano è una persona perbene – prosegue Gallo – Ci ha fatto vincere il campionato di Serie C. Purtroppo non è possibile sostituire un presidente o 30 calciatori e per dare una scossa abbiamo deciso di esonerare Mimmo. E’ stata una scelta dolorosa“.

E, in relazione a questo argomento, parla degli obiettivi falliti, dei proclami iniziali e di futuro: “Ho sbagliato anche io. Ho detto ciò che pensavo, ma non ho fatto l’imbonitore. A certe domande si deve rispondere con formule scontate, utilizzando un linguaggio meno netto e umiltà. Pensavo di avere una squadra da vertice, mi sono esposto basandomi sui desideri. Ora bisogna salvarsi. Ma ho capito che l’obiettivo si deve strutturare durante il campionato. Sarà una lotta durissima perché il torneo è molto equilibrato. Vietato fare pronostici. Chi avrà continuità la spunterà”.

Infine, una battuta sul calcio attuale e su cosa cambierebbe: “Alcune regole cervellotiche. Talune norme vanno snellite. Poi credo che la ripartizione dei proventi dei diritti televisivi andrebbe adeguata ai bacini d’utenza”.

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