La Reggina, la Serie B e gli arbitri: “Var…date” che confusione

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Gli errori arbitrali contro la Reggina aumentano di partita in partita: viene solo da dire “var…date” che confusione…

Quando ero piccolo la chiamavano “moviola in campo“. Al Processo di Biscardi veniva nominata spesso: “Perché non mettere la moviola in campo?“. Poi l’hanno istituita, ma ne è passato di tempo. E la globalizzazione ha fatto il suo corso: Var. E’ una sigla di tre lettere: Video Assistant Referee. Siamo sicuri? Magari dietro si nasconde tutt’altro significato. Chissà che non l’abbia inventata un calabrese: Var da “Vardari”, in italiano “guardare“. Già me lo immagino: un calabrese che inventa il Var ma che, proprio nel derby calabrese (come in tutta la B), non c’è. Non esiste, ancora, e menomale che sarà così ancora per poco…

Var…date che confusione“, avrà potuto esclamare qualcuno ieri sera a caldo al termine di Cosenza-Reggina. Perché a riguardare le immagini a velocità normale sembrerebbe tutto nella norma, ma poi… Poi succede che Menez anticipa Mbakogu, si prende un bel calcione in pieno polpaccio e secondo l’arbitro commette pure fallo. Succede che Montalto, evidentemente, ama farsi strattonare una partita sì e l’altra pure. Chi chiediamo se abbia la maglia appiccicaticcia oppure si porti con sé il portafoglio e lo tenga in bella vista. Succede che, sommando Cosenza all’andata, Frosinone e Salernitana, alla Reggina mancano potenzialmente 9 punti.

Ed è vero che nelle ultime due partite sono stati fischiati due rigori agli amaranto, così come è vero che quello contro il Lecce era inesistente. Ma qui, il problema, non è la malafede o l’incompetenza (quantomeno non totale): è, semplicemente, andare oltre ciò che l’arbitro non può o non riesce a vedere. Vedere, appunto, “vardari“. “Vardati chi u tempu non c’è“. Che la “moviola in campo” arrivi presto. Così poi, almeno, resta da recriminare solo sugli errori individuali dei calciatori. E la Reggina, ieri, ne ha commessi, ma questo lo vedremo in altra pagina.

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