I 90 anni della nave più bella del mondo: l’Amerigo Vespucci

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I 90 anni della nave più bella del mondo: l’Amerigo Vespucci. Fu varata nel febbraio del 1931 nel cantiere di Castellamare di Stabia ed il suo compito fu sempre e lo è ancora oggi, quello di ospitare i cadetti dell’Accademia di Livorno nelle crociere di addestramento

Da decenni la sua prua costringe il mare ad aprirsi e ad accarezzarle lo scafo. E le sue vele gonfie di vento la spingono verso la meta. Stiamo parlando dell’Amerigo Vespucci la nave scuola della Marina Militare che in questi giorni compie novant’anni. Fu varata, infatti, nel febbraio del 1931 nel cantiere di Castellamare di Stabia ed il suo compito fu sempre e lo è ancora oggi, quello di ospitare i cadetti dell’Accademia di Livorno nelle crociere di addestramento. Ho fatto anch’io il militare nella Marina e ricordo nel lontano 1978 che la mia nave, una piccola unità di una quarantina di metri ormai andata in disarmo, era attraccata non lontano da sua maestà la Vespucci che era motivo di orgoglio di altri marinai di leva come me che si vantavano di essere imbarcati sulla Vespucci. Ricordo in particolare una recluta con una barba perfetta di cui andava molto orgoglioso che era assolutamente sicuro di imbarcarsi sulla Vespucci. Il giorno in cui furono fatte le assegnazioni alle varie navi e non fu per sua sventura assegnato alla Vespucci si tagliò immediatamente la barba a cui teneva tanto e andò in crisi esistenziale. Ricordo che la prima volta che salii a bordo della Vespucci rimasi molto deluso. Perché prima l’avevo vista solamente in televisione o in fotografia e mi aspettavo nella mia ingenuità di vederla completamente costruita in legno. Rimasi deluso, dicevo, perché tutto la scafo della Vespucci è completamente costruito in acciaio. E anche i tronchi maggiori degli alberi e alcuni pennoni lo sono. All’interno dello scafo poi era esattamente come tutte le altre navi della Marina Militare. Ma di legno a bordo ce n’è parecchio. Tutto il ponte di coperta è in legno, sono in legno anche alcune parti degli alberi, la timoneria, gli alloggi degli ufficiali e molti particolari dell’attrezzatura. E’ un tre alberi che misura fuori tutto (con il bompresso compreso) 101 metri, è larga 15 metri e ha una superficie velica di oltre 2.000 metri quadrati. I tre alberi sono altissimi sul livello del mare ed il più alto raggiunge i 54 metri. L’ho vista in navigazione e devo dire che quando dispiega le vele si assiste ad uno spettacolo unico al mondo, è un’emozione fortissima vederla navigare con il vento in poppa nelle giornate di fine primavera.

Ci sono moltissimi episodi in questi 90 anni di vita del veliero ad essere ricordati. Forse il più famoso risale all’anno 1962. Quando nel mediterraneo ci fu un incrocio tra il veliero italiano e la portaerei americana USS Independence la quale dopo aver chiesto al veliero di identificarsi tramite segnalatore luminoso si senti rispondere “Nave Scuola Amerigo Vespucci – Marina Militare Italiana”. La replica del comandante statunitense fu quasi un’esclamazione “ The most beautiful ship in the world”, ossia “ La nave più bella del mondo”.
La nave scuola Amerigo Vespucci imbarca oltre a 260 uomini di equipaggio anche un centinaio di cadetti dell’Accademia di Livorno che appena arrivati a bordo si trovano ben scritto sul ponte di coperta “Non chi comincia ma quel che persevera” un’esortazione a non mollare mai anche nei momenti difficili. E devo dire che i cadetti, durante la loro crociera di istruzione che dura circa tre mesi, all’inizio hanno molte difficoltà e anche talvolta molto mal di mare a passare dalla teoria dell’Accademia Militare alla pratica del mare che come sappiamo a volte può essere “grosso”. Molti non sanno che le navi scuola della Marina Militare in realtà erano due. Un paio di anni prima della Vespucci fu, infatti, varata la gemella Cristoforo Colombo, un tre alberi praticamente uguale alla Vespucci. Purtroppo fu ceduta all’Unione Sovietica nell’anno 1949 che la pretese come danni di guerra insieme ad un’altra decina di navi militari. I sovietici la dipinsero di colore grigio, abbandonando il classico colore bianco/nero a strisce orizzontali, e la assegnarono all’Istituto Nautico di Odessa. La nave fu praticamente abbandonata, non fu sottoposta ai necessari lavori di manutenzione per questo tipo di imbarcazione (ricordiamo che la Vespucci ogni anno praticamente naviga tre mesi e rimane ai lavori per nove mesi), fu disalberata ed adibita a trasporto di legname. Bruciò insieme al suo carico di legno nel 1963, fu ritenuto troppo costoso il suo recupero e fu definitivamente demolita nell’anno 1971. Motivo per il quale l’unica nave di quel tipo che solca i mari di tutto il mondo è la nostra Americo Vespucci ”l’orgoglio italiano”. In qualsiasi porto nel mondo fa sosta è meta di file interminabili di persone che vogliono salire a bordo per vedere dal vivo “la nave più bella del mondo”.

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