Personaggi storici messinesi: Antonino (Nino) De Leo, il suo impegno in battaglia con Garibaldi e la causa sposata per il territorio siciliano

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Personaggi storici messinesi: il viaggio di StrettoWeb nella storia peloritana prosegue con il racconto del Garibaldino Antonino (Nino) De Leo

Prosegue il “viaggio” di StrettoWeb tra i personaggi storici messinesi. Uno dei “vanti” della città peloritana non può non essere Antonino, o Nino, De Leo. Nato a Messina nel 1843, è morto tragicamente tra le macerie del terremoto del 1908.

Ha legato la sua vita soprattutto all’impegno in battaglia prima e in politica dopo. Già da giovanissimo, ad appena 17 anni, si distingue nella battaglia di Milazzo nel corso della Spedizione dei Mille e successivamente sul Volturno nel reparto dei Cacciatori dell’Etna. Si unisce a Giuseppe Mazzini – di cui era grande amico – dopo l’Unità d’Italia, ma torna poi ad aggregarsi a Giuseppe Garibaldi nell’11ª compagnia del 2° battaglione del 6° reggimento volontari italiani in Trentino durante la terza guerra d’indipendenza e nella spedizione dell’Agro Romano per le battaglie di Monterotondo e Mentana.

Antonino De Leo busto marmoreoSolo dopo inizia ad intraprendere la strada degli studi universitari, conseguendo la Laurea in Ingegneria, ma poi accetta nuovamente il “richiamo” di Garibaldi a Épinac, dove cura la progettazione delle fortificazioni per difendere la Repubblica nella guerra contro i Prussiani. Successivamente partecipa alla battaglia di Talant, la terza delle tre giornate di Digione.

Dedica la seconda parte di vita alla sua terra, la Sicilia, dove ritorna nel 1887 e si impegna attivamente nell’aiutare la popolazione di Palermo colpita da colera. Ad inizio ‘900 si occupa di progettare l’acquedotto di Troina e dirige anche i lavori di costruzione. Per questo è stato anche consigliere provinciale e consigliere comunale della città di Messina.

La morte avviene inaspettatamente e prematuramente, a 65 anni, a causa del tragico terremoto del 1908 che colpisce lo Stretto. Viene tumulato nel Gran Camposanto della città peloritana. A ricordarlo, un busto marmoreo presente a Villa Mazzini realizzato da Giovanni Scarfì. Sotto ad esso, il seguente testo:

“A Nino De Leo, prode con Garibaldi da Milazzo a Digione. Impavido benefattore nelle more del 1885 e 87 a Palermo e Messina. Raro esempio di fiera correttezza nella vita pubblica e privata, la cittadinanza messinese con unanime affetto elevò”.

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