Quota 100: ultima fermata!

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Nelle previsioni del governo questa Legge avrebbe dovuto nei tre anni permettere a quasi un milione di italiani di poter lasciare il mondo del lavoro creando un ricambio generazionale che avrebbe permesso ai giovani di poter trovare occupazione

Ricordiamo tutti durante la campagna elettorale per le elezioni politiche dell’anno 2018 la Lega e Matteo Salvini in particolare che avevano sempre affermato che in caso di loro vittoria alle elezioni il primo provvedimento che avrebbero attuato sarebbe stato quello di eliminare l’odiosissima legge Fornero istituendo una nuova legge previdenziale più favorevole per i lavoratori. Effettivamente la Lega in quell’anno andò al governo con il M5S e fu varato il famoso esecutivo giallo/verde.

Ma se i 5 Stelle riuscirono a far approvare quello che era il loro cavallo di battaglia, vale a dire il reddito di cittadinanza, molto più difficile fu per la Lega smantellare la legge Fornero, a causa della forte resistenza dell’Europa, e si videro costretti a fare solamente una parte di una nuova legge previdenziale. Fu varata la legge denominata “quota 100” che permetteva a chi aveva 38 anni di contributi previdenziali sommati ai 62 anni di età di poter accedere al pensionamento, ma solamente per il triennio 2019-2020 e 2021.

Nelle previsioni del governo questa Legge avrebbe dovuto nei tre anni permettere a quasi un milione di italiani di poter lasciare il mondo del lavoro creando un ricambio generazionale che avrebbe permesso ai giovani di poter trovare occupazione.

All’inizio ci fu un boom di domande e nell’anno 2019 circa 250.000 italiani hanno usufruito di questo istituto, poi però nell’anno 2020 c’è stato un crollo. Una delle cause potrebbe essere la pandemia che in questo clima di incertezza ha fatto sì che molti aspettassero, dal momento che, comunque, anche se la legge non prevede alcuna penalizzazione, la differenza tra stipendio e pensione è abbastanza rilevante.

Anche nei primi mesi dell’anno 2021 le domande sono state molte poche ma soprattutto nella seconda parte dell’anno probabilmente ci potrà essere un nuovo impulso.

Molti nei mesi scorsi hanno sperato in una riproposizione della legge ma ora sotto la guida del governo Draghi praticamente tutti i partiti (Lega compresa) hanno abbandonato questa idea facendo piuttosto nuove proposte per una nuova legge previdenziale.

C’è chi parla di quota 102 (64 anni di età sommati a 38 anni di contributi), chi dice che potrebbero bastare 41 anni di lavoro, calcolati però integralmente col calcolo contributivo (che è molto più penalizzante), chi parla di flessibilità in uscita (ma con penalizzazioni). Nessuno però che vuole riproporre quota 100 o che chieda, almeno, una proroga. In ogni caso qualsiasi sarà la legge che verrà varata sarà comunque più penalizzante per i lavoratori.

Quindi quota 100 è un’opportunità che resterà ancora solamente per pochi mesi ed è un’occasione che non si ripresenterà più. Un’ultima fermata per prendere l’autobus che porterà al capolinea del pensionamento.

Penso, pertanto, che le persone che ne hanno la possibilità soprattutto nella seconda parte dell’anno 2021 approfitteranno di questo istituto che si concluderà il 31/12/2021 e che comunque, pur con le sue limitazioni, ha dato una boccata d’ossigeno ai lavoratori senza incorrere nella più penalizzante legge Fornero.

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