Le dichiarazioni del sindaco di Reggio Calabria, responsabile Mezzogiorno e Coesione Territoriale dell’Anci, durante la riunione del Consiglio Nazionale dell’Associazione dei Comuni italiani
“Va aperta una riflessione sul ruolo dei sindaci, sulle loro responsabilità e sulla loro esposizione. Da un un lato sempre più spesso i primi Cittadini sono chiamati, anche dall’ordinamento giuridico, a responsabilità sulle quali non hanno reali competenze, dall’altra sono spesso oggetto di intimidazioni criminali o aggressioni fisiche o verbali da parte di cittadini che vedono nel sindaco il terminale di tutti i problemi della propria comunità. I fatti degli ultimi giorni, da Torino a Limbadi a Bovalino, ne sono una plastica dimostrazione. Su questi aspetti la solidarietà non basta più. Non è certo una questione di spirito corporativistico ma di difesa dei diritti e delle prerogative di chi per funzione rappresenta la propria comunità e ha il diritto-dovere di farlo senza temere ripercussioni”. E’ quanto ha affermato il sindaco di Reggio Calabria, responsabile Mezzogiorno e Coesione Territoriale dell’Anci, durante la riunione del Consiglio Nazionale dell’Associazione dei Comuni italiani.
“Credo che Anci in questi aspetti debba aprire e promuovere una riflessione – ha aggiunto Falcomatà – allo stesso modo è necessario promuovere una riforma del complesso normativo sulla finanza locale. Gli effetti economici della pandemia hanno infatti messo a nudo tutti i limiti di un sistema finanziario degli Enti locali sempre più fragile ed i problemi di bilanci comunali sempre più ingessati e risicati. Bisogna prevedere delle norme differenti, per gli Enti che praticamente da un anno non incassano più le imposte locali e dall’altra parte sono chiamati a continuare ad erogare i servizi ai cittadini”.
“Un ultimo aspetto riguarda il tema delle risorse del Recovery Fund e degli altri strumenti di sostegno per il rilancio economico dopo la crisi pandemica. C’è bisogno che gli Enti territoriali abbiano il personale formato per tramutare in progetti e servizi quelle risorse ed al contempo è necessario immaginare una temporanea rimodulazione del codice degli appalti, pur nel rispetto delle necessarie garanzie di legalità e trasparenza, per fare in modo che quei progetti procedano in maniera più spedita. Se vogliamo spendere velocemente le ingenti risorse previste dal Recovery – ha concluso Falcomatà – è necessario assumere una posizione chiara su questi temi”.