Reggio Calabria, lettera aperta al Sindaco Falcomatà: “Recovery Fund occasione unica per infrastrutture della nostra città, non perdiamo questa opportunità”

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Reggio Calabria, un lettore scrive una lettera aperta rivolta al Sindaco Giuseppe Falcomatà in merito alle possibilità del Recovery Fund

Riceviamo e pubblichiamo.

Egregio Signor Sindaco,

voglio sperare che anche questa volta non si risentirà di quanto Le scrivo, come fu in passato a proposito del “rammendo delle periferie”.

Leggo di un Suo sfrenato attivismo e di proposte che arrivano da autorevoli esponenti della Sua Giunta. Mi perdoni, ma, a mio avviso, ciò serve solo a distrarre i cittadini dal poter pensare ad un loro realistico futuro.

All’approssimarsi delle elezioni, un osservatore (non necessariamente critico…) del Suo passato e del Suo presente non può che rilevare il perdurante stato comatoso della Sua coscienza di sommo rappresentante dello stato di salute della città, di cui dovrebbe essere il fidato medico curante.

Come Lei certamente saprà, almeno me lo auguro, il Governo italiano intende presentare una proposta per il Recovery Plan entro il 30 aprile. All’oggi però – e malauguratamente – non si riesce a conoscere quali saranno le proposte del Sindaco di Reggio, oltre che Sindaco della Città Metropolitana.

Mi preme dunque suggerirLe, sempre che così facendo non debba incorrere in una Sua rinnovata permalosità, di leggere con attenzione – e con la dovuta concentrazione – cosa prevede la Recovery and Resilience Facility (il c.d. Recovery Fund) e, conseguentemente, di intervenire con immediatezza nelle sedi opportune.

Tra le tante cose che prevede il Recovery Fund, parte del pacchetto Next Generation UE, sarebbe bene concentrarsi su quanto segue:

  • Infrastrutture e Mobilità sostenibile
  • Inclusione e Coesione

Sotto questi assi prioritari urgono 3 richieste essenziali, da proporre con forte determinazione a chi di dovere, per fare in modo che siano incluse nel Recovery Plan italiano:

  • Alta Velocità della tratta Salerno-Reggio Calabria
  • Costruzione di un aeroporto che favorisca il turismo, come recita il Piano: “sviluppare traffici collegati alle grandi linee di comunicazioni europee Pedemontana, già proposta nel 1989 dal sottoscritto allora Sottosegretario ai Lavori Pubblici. Ribadita successivamente dal Sottosegretario Luigi Meduri. L’auspicata Pedemontana, partendo da Villa San Giovanni, arriverebbe sulla S.S. 106 all’altezza di Lazzaro. Sarebbe questa una felice occasione per ammodernare la stessa. Pleonastico sottolineare che una strada così concepita e realizzata, sarebbe il toccasana per decongestionare il traffico cittadino. A ciò si aggiungerebbe la grande ricchezza fondiaria che si verrebbe a produrre nelle zone collinari.
  • Rivoluzione e Transizione Ecologica. All’interno di questa Missione si potrebbe portare, ad esempio mondiale, l’attuale disastro ecologico che permea la nostra città. Lei continua a pensare, malamente, alle discariche. Dimentica che il territorio comunale di Reggio Calabria è uno dei più estesi d’Italia: individui una zona di esso dove poter localizzare un termovalorizzatore, per poter finalmente eliminare i rifiuti da strade ed abitazioni! Le ricordo che le discariche, con il loro percolato, inquinano gravemente le falde acquifere, che sono le riserve di “oro blu” per soddisfare la sete dei cittadini, la loro igiene e, non ultima, quella delle loro abitazioni. Le discariche poi, vanno sempre ad esaurimento, mentre i termovalorizzatori durano a lungo e producono ricchezza.

Altre risorse inoltre, potrebbero essere destinate all’ammodernamento del sistema idrico, e finanziate con il Recovery Fund. Bisogna, tuttavia, che qualcuno inserisca tali progetti nel Recovery Plan italiano!

Egregio Signor Sindaco, si spogli della divisa del Suo Partito e pensi alla città, ricordando che il 63% dei reggini non l’ha votata… Proprio per questo, nella Sua funzione, Ella li dovrà considerare alla pari di chi l’ha votata.

Signor Sindaco, se Lei veramente tiene alla città che l’ha eletto a sua guida, convochi a un tavolo l’opposizione e trovi una soluzione che possa produrre adeguate proposte, atte a risollevare le sorti di tutta la città e di tutti i reggini. Quella del Recovery Fund è un’occasione unica, per dare vita a quei progetti e a quelle infrastrutture finora irrealizzati. Non ci ricapiterà, quindi evitiamo che per imperdonabile lassismo (o, peggio, per incapacità) si possa perdere una tale opportunità per l’Italia e per la città di Reggio!

Le ricordo che le proposte che saranno approvate con il Recovery Plan italiano devono essere realizzate entro il 2026, a meno che non si progetti in lotti funzionali separandoli in modo chiaro da altri lotti che potrebbero essere finanziati, ad esempio, con i fondi strutturali di cui l’Italia disporrà per il periodo 2021-2027.

Signor Sindaco, chiami all’appello la Facoltà di Ingegneria, la Confindustria, gli Ordini Professionali, le Associazioni, etc.

Pensi a un progetto per la città, che sia carico di idee fattive e realizzabili nella loro urgenza. Di Sue parole i reggini hanno ormai fatto pericolosa indigestione!

L’onanismo politico è, alla lunga, mortale.

Non me ne abbia, parlo e scrivo per una città derelitta che, mi fa specie ricordarglielo, è anche la Sua!

P. S. Il Piano in questione sarà formulato da un’equipe diretta dal Ministro Franco, e composta per lo più da funzionari di altissimo livello della Ragioneria Generale dello Stato. A questo proposito, se volesse avere qualche consiglio sulle procedure da seguire, potrebbe rivolgersi ad un reggino, originario di Mosorrofa, che in quel settore del Ministero dell’Economia ha passato la sua vita lavorativa raggiungendo i massimi vertici“.

Francesco Nucara

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