Rinchiudete gli mpanicati

StrettoWeb

L’ultimo weekend in zona gialla raccontato da StrettoWeb scatena il delirio degli mpanicati del Covid: una vergognosa e ignorante caccia alle streghe alimentata da un branco di disadattati sociali

Ieri sera su StrettoWeb abbiamo raccontato l’ultimo weekend della Calabria in zona gialla, prima delle nuove restrizioni disposte dal governo a partire da lunedì 15 marzo con l’obiettivo di fronteggiare la terza ondata della pandemia di Coronavirus. L’articolo, accompagnato da una serie di fotografie scattate ieri nel centro storico di Reggio, ha scatenato un putiferio di polemiche e reazioni che forniscono un quadro raccapricciante dello stato d’animo con cui una parte della popolazione sta vivendo questa situazione. Nell’articolo, infatti, abbiamo raccontato di tanta gente a passeggio nel centro e del boom di prenotazioni nei ristoranti che fino ad oggi possono servire i clienti al tavolo per il pranzo o l’aperitivo entro le 18 prima di doversi limitare, a partire da domani, esclusivamente ai servizi di asporto e consegne a domicilio. Abbiamo raccontato una situazione assolutamente ordinata, educata, rispettosa di tutte le norme anti contagio e assolutamente consentita dalle leggi.

Eppure abbiamo scoperto che una innocua passeggiata o un pranzo al ristorante, per un branco di disadattati sociali (che però hanno un account facebook, blaterano idiozie e raccolgono like, fanno opinione e condizionano il dibattito pubblico), rappresenterebbe il male assoluto, addirittura la causa del contagio (!!), l’incoscienza e la “mancanza di rispetto“. Non si capisce di cosa.

Con queste reazioni “indignate” abbiamo scoperto che ancora oggi, un anno dopo l’inizio della pandemia, ci sono allocchi che vivono chiusi in casa, barricati, in preda al panico per il contagio. E ci spieghiamo le file chilometriche fuori dalle cliniche di analisi per farsi un tampone, orde di ipocondriaci che si rinchiudono in stanza abbandonando persino il letto coniugale e facendosi passare il cibo con i guanti dalla finestra perchè l’unica volta che erano usciti di casa negli ultimi due mesi, per andare a fare la spesa, nel corridoio dei surgelati hanno incrociato un conoscente con cui hanno scambiato un gesto di saluto e poi hanno scoperto su facebook che conosceva un amico di un cugino di un parente che era positivo, e quindi si sono imposti l’autoquarantena, non sia mai che si fossero infettati con lo sguardo.

Ovviamente a fronte di tutto questo c’è la stragrande maggioranza dei cittadini che si comporta in modo normale: sono cioè tutti quelli immortalati ieri da StrettoWeb, e tanti altri che non sono comparsi nelle nostre fotografie. Sono tutti quelli che stanno regolarmente andando a lavorare, che si concedono un pranzo al ristorante, che approfittano del tempo libero per una corsetta o una passeggiata all’aria aperta adottando i comportamenti più sani che tutti i medici e gli scienziati hanno sempre consigliato di adottare per il proprio benessere: attività motoria quotidiana, vita quanto più possibile all’aria aperta, intense e abbondanti relazioni interpersonali.

La pandemia, invece, ha generato talmente tanto panico che alcuni, per una irrazionale paura di morire hanno smesso di vivere e vorrebbero che anche tutti gli altri si annientassero in un auto-lockdown dopo che quello di Stato vissuto un anno fa, negli ultimi mesi è stato più volte negato dal governo (quello di prima e quello di ora) nonostante le pressanti richieste controcorrente di qualche pseudo-virologo in cerca di visibilità. Tutti i normodotati, invece, hanno una razionale paura di non esporre al contagio l’unico target di persone che davvero rischiano di morire per il Covid, e cioè gli anziani e i soggetti con malattie croniche, e vivono una relativa normalità con le dovute accortezze illustrate da scienza e autorità.

Il rispetto delle regole, per quanto illiberali, illogiche e antiscientifiche come tante che abbiamo vissuto e stiamo vivendo in questi mesi, resta un caposaldo della nostra organizzazione sociale. Ma far passare per untore persino chi, nel pieno rispetto di tutte le norme, tenta di darsi un briciolo di normalità per quanto consentito dalle stesse leggi, è vergognoso.

Ecco perchè dovremmo rinchiudere gli mpanicati. Stanno facendo più danni della pandemia. Stanno condizionando le scelte dei pubblici amministratori, vedi l’accanimento di Spirlì contro le scuole, completamente anti scientifico ma portatore del consenso delle mammine mpanicate; stanno imbarbarendo la società, determinando una guerra sociale che mette i cittadini gli uni contro gli altri quando proprio nelle difficoltà bisognerebbe al contrario stringersi tutti insieme; stanno alimentando sentimenti di rabbia che ci ricordano il clima della medievale caccia alle streghe; rischiano – infine – di far sentire criminale persino uscire di casa per fare due passi e prendere un po’ d’aria.

Ma in realtà gli unici idioti sono loro. Ricordiamo che neanche da lunedì ci sarà alcun divieto di uscire di casa. In zona arancione non serve nessuna autocertificazione se ci si muove all’interno del proprio comune di residenza, tutti i negozi sono aperti, è consentito passeggiare, fare qualsiasi cosa prevista dai codici del diritto ordinario. Tutti i locali della ristorazione, bar compresi, restano aperti per il servizio di asporto. Non si può bere un caffè nella tazzina di ceramica al bancone, ma è possibile ritirarlo e berlo nella tazzina di plastica sul marciapiede. Non si può leccare un cono gelato dentro la gelateria, ma è possibile prenderlo e degustarlo su una panchina. E’ inoltre consentito uscire dal proprio comune indicando nell’autocertificazione la ragione, tra cui è previsto anche un generico “motivi di necessità“. Bisogna evitare folle e assembramenti, non smettere di vivere.

Tutte le scuole rimarranno aperte, superiori comprese, a maggior ragione in Calabria dove la situazione epidemiologica è in realtà ancora da “zona gialla“. Il Ministero della Salute, nella cabina di regia, ha spiegato che proprio Calabria e Sicilia sarebbero rimaste le uniche due regioni in zona gialla in base ai parametri di contagio e ricoveri, ma da lunedì saranno in arancione automaticamente, “a prescindere dall’aspetto epidemico“, per la scelta del governo di abolire la zona gialla equiparandola a quella arancione. La Calabria ha addirittura l’indice Rt (0.83) più basso rispetto a quello della Sardegna (0.89) che è in zona bianca, e il tasso di incidenza settimanale (81 nuovi casi ogni 100 mila abitanti) più basso d’Europa, lontanissimo dalla soglia dei 250 nuovi casi ogni 100 mila abitanti che riustificherebbe il passaggio in zona rossa e la chiusura delle scuole.

Con tutte le dovute accortezze e precauzioni per fronteggiare la pandemia, quindi, attenzione a scadere nel panico da caccia all’untore.

A Milano oggi è possibile visitare la “Colonna Infame”, che ha dato il nome al saggio storico con cui Alessandro Manzoni ci ha raccontato cosa succedeva durante la terribile peste nera del 1630 quando il Tribunale, spinto dalla folla inferocita, condannò a morte due innocenti, Gian Giacomo Mora (barbiere) e Guglielmo Piazza (commissario di sanità), giustiziati in pubblico con il supplizio della ruota – una delle più terribili forme di tortura e pena capitale della storia – dopo l’accusa (completamente infondata) di una donnicciola del popolo, Caterina Rosa. Le due vittime erano diventate il capro espiatorio della tragedia, i due presunti untori del contagio pestilenziale, e le autorità dell’epoca distrussero pure la casa-bottega di Giacomo Mora costruendo al suo posto proprio la “Colonna Infame” diventata poi simbolo di quel meschino episodio di sciacallaggio sociale. Ma evidentemente ha insegnato davvero poco, se quattro secoli dopo siamo punto e a capo.

Vivere una pandemia nel 2021 come nel 1630 è socialmente inaccettabile: ecco perchè ribadiamo l’invito a mantenere lucido il faro della normalità. E stigmatizzare anche e soprattutto psicologicamente e culturalmente coloro che alimentano il panico da caccia alle streghe e ossessione di untori. Sono mpanicati sottoculturati indegni di una comunità civilizzata ed evoluta. Rinchiudeteli in un eterno lockdown.

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