Tensioni USA-Russia: Putin killer e il caso Navalny, Mosca richiama l’ambasciatore da Washington dopo le accuse di Biden

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Biden attacca Putin, nuove tensioni USA-Russia: accuse relative al caso Navalny e sulle elezioni americane, Mosca richiama l’ambasciatore da Washingnton

È l’inizio di una nuova Guerra Fredda fra USA e Russia? Le due fazioni sono le stesse, cambiano i protagonisti, i rapporti tendono verso il gelo siberiano (è il caso di dirlo). Se fin qui eravamo stati abituati alle dichiarazioni in pompa magna di Donald Trump, guerrafondaio nelle parole e avventato negli atteggiamenti, dal ben più pacato Joe Biden non ci si aspettava un attacco in piena regola come quello avvenuto attraverso i microfoni della Abc. “Se penso che Putin sia un killer? Sì, lo penso“. Schietto e diretto il presidente USA, un missile inaspettato, non segnalato sui radar del Cremlino.

Scontro Biden-Putin: le 3 accuse mosse dagli Stati Uniti

Foto di Maxim Shipenkov / Ansa

L’accusa è relativa all’ormai famoso caso riguardante Aleksej Navalny, oppositore politico di Vladimir Putin misteriosamente avvelenato lo scorso agosto in Siberia. Fin da subito l’intelligence americana aveva avanzato accuse verso un possibile coinvolgimento dei servizi segreti russi nella vicenda (incluso nella lista nera Aleksandr Bortnikov, capo dell’Fsb erede del Kgb). Un piano ordito per togliere di mezzo una figura scomoda, ma non riuscito fino in fondo: seppur sia in prigione, Navalny è ancora vivo e alimenta le accuse verso il leader russo. “Non giocate col fuoco“, l’avvertimento dal ministero degli Esteri russo alle prime avvisaglie di sanzioni verso gli USA. Consiglio caduto nel vuoto. L’offensiva americana non si è limitata solo al caso Navalny: partendo dalla convinzione che “il governo russo ha utilizzato contro propri connazionali armi chimiche o biologiche, in violazione delle leggi internazionali, dentro e al di fuori dei propri confini“, il dipartimento al Commercio ha intenzione di applicare delle restrizioni verso la Russia su prodotti e software appartenenti a categorie sensibili e dunque dirottati all’uso improprio di armi chimiche.

E non c’è due senza tre. La terza accusa arriva da un rapporto pubblicato dalla CIA. Secondo i servizi segreti americani infatti, la Russia sarebbe intervenuta nel corso delle scorse elezioni americane per truccarne l’esito in favore di Donald Trump. Suona quasi ironico, in quest’ottica, pensare che Trump abbia smosso mari e monti alla ricerca di possibili brogli elettorali che lo avessero sfavorito. Se le acccuse dovessero essere comprovate, Biden non esiterebbe a usare il pugno duro, nonostante abbia comunque sottolineato come con Putin si possa “camminare e masticare gomme nello stesso tempo“, ovvero collaborare su questioni di interesse reciproco come il disarmo del nucleare.

Scontro Biden-Putin: la risposta di Mosca

Sul fronte russo si studia la controffensiva. La prima mossa effettuata da Mosca è stata quella di richiamare in patria il proprio ambasciatore di stanza a Washington, Anatoly Antonov, ufficialmente convocato per delle consultazioni. Il ministero degli Esteri russo fa sapere che la scelta è stata effettuata: “con lo scopo di analizzare a fondo il da farsi in merito alle relazioni con gli Usa. Per noi la cosa importante è capire in che modo è possibile correggere i legami russo-americani, così in difficoltà, condotti in sostanza da Washington in un vicolo cieco. Non vorremmo permettere un degrado irreparabile“.

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