Alta velocità e Ponte sullo Stretto, il prof. Russo: “Così stanno scavando la fossa, c’è in gioco l’integrazione di Calabria e Sicilia in Italia e in Europa”

StrettoWeb

Il prof. Francesco Russo (UniRc) analizza i finanziamenti del PNRR per l’alta velocità al Sud

di Francesco Russo * – Il Piano (PNRR e Fondo Complementare) da 220 miliardi e passa, nella versione odierna tratta dal sito della Presidenza del Consiglio, dice testualmente: “In particolare, gli interventi sulla rete ad Alta Velocità previsti nel Sud permetteranno di ridurre i tempi di percorrenza e di aumentare la capacità, come illustrato di seguito: Palermo-Catania-Messina: saranno realizzate le tratte intermedie del progetto, al completamento del quale si otterrà una riduzione del tempo di percorrenza di oltre 60 minuti sulla tratta Palermo-Catania rispetto alle attuali 3 ore, e un aumento della capacità da 4 a 10 treni/ora sulle tratte in raddoppio“.

È utile fare due considerazioni.

Prima considerazione: per i prossimi 50 anni ci sarà Alta Velocità vera al Centro ed al Nord e solo velocizzazione per l’estremo Sud.

La distanza Catania-Palermo è di 200 chilometri. Se si impiegano 2 ore, come dice il PNRR, vuol dire che il treno si muove con una velocità commerciale di 100 km/h. Finiamola di chiamarla Alta Velocità come ci vogliono raccontare i politici e i giornaloni: è una onesta velocizzazione. Il TG Regionale della Sicilia ha raccontato il 24 Aprile, con correttezza, dell’AV siciliana come di un miraggio. Da Roma Termini a Napoli Afragola ci sono 200 chilometri e si impiega con il treno poco meno di un’ora, cioè il doppio della velocità della PA-CT. Oggi si può vivere a Napoli e lavorare a Roma e viceversa. Tra Firenze e Bologna ci sono poco più di 100 chilometri e si impiega poco più di mezzora, cioè il doppio della velocità della PA-CT.
Da Catania a Palermo si impiegheranno 2 ore all’andata e 2 ore al ritorno, quindi 4 ore al giorno. Cioè le 2 economie di Palermo e di Catania non saranno saldate, e non potrà scattare nessun incremento di PIL.
L’interno della Sicilia, Enna, Caltanissetta, Agrigento, non saranno integrate, l’abbandono del centro della Sicilia sarà definitivo.
Ci si chiede se il Governo siciliano abbia chiaro che cosa stia succedendo, dato che nemmeno una parola su questa Alta Velocità a 100 km/h è stata detta dal Presidente Musumeci.

Seconda considerazione: si sta scavando la fossa al Ponte.

La realizzazione del Ponte ha due motivazioni importanti: la prima è che il Ponte è un segmento decisivo per abbattere i tempi di percorrenza tra Palermo/Catania e la Capitale. La seconda è che il Ponte sia una bellissima opera d’arte, una delle meraviglie del mondo da ammirare, come la Pietà, la Gioconda o la Torre Eiffel.

Il tempo oggi senza AV da Palermo a Messina è di circa 2 ore e 3 quarti, quando ci sarà questa Alta Velocità, come definita dal PNRR, il tempo sarà di circa 2 ore e 3 quarti, cioè più o meno quello di oggi. Quindi non ci sarà alcun nuovo motivo che giustifichi il Ponte, se non cambia nulla nei tempi interni alla Sicilia. La linea siciliana così sistemata, non sarà più toccata per i prossimi 50 anni. Cioè è inutile sognare che dopo fatto il Ponte si faranno le altre cose.

Ben altra situazione sarebbe quella di avere un tempo tra Palermo e Messina di 1 ora e mezza, con una AV vera, e un tempo Stretto-Roma di 3 ore, ancora con una AV vera, o almeno una delle due tratte. Avere un tempo treno sulle linee di 4 ore e mezza tra Palermo e Roma darebbe senso compiuto al Ponte, ne giustificherebbe la realizzazione perché permetterebbe di collegare l’estremo Sud del Paese negli stessi tempi dell’estremo Nord..

Rimane la seconda motivazione, quella dei turisti. Il Ponte sarà una bella fotografia, magari una cenetta romantica su uno dei piloni, oppure un bellissimo oggetto dentro una palla di vetro da rigirare per far cadere la neve. Come opera per stupire, il Ponte sarà sempre utile.

I politici siciliani che stanno accettando questa ferrovia, si stanno assumendo una responsabilità tremenda nell’aiutare, di fatto, i NO-Ponte.

Colpisce il grande attivismo dei Presidenti di Sicilia e Calabria per il Ponte ed il loro silenzio per l’AV. Devono avere chiaro che senza l’AV in Calabria e Sicilia, il Ponte non si giustifica.

È utile che i Sindaci delle 4 città metropolitane facciano sentire la loro voce. Gli abitanti delle 4 città metropolitane direttamente interessati sono 3,5 milioni. C’è in gioco la crescita del PIL della Sicilia e della Calabria, il futuro di milioni di persone e l’integrazione dell’estremo Sud di Calabria e Sicilia in Italia ed in Europa.

* Francesco Russo è docente ordinario di ingegneria dei trasporti all’Università Mediterranea di Reggio Calabria. Articolo già pubblicato su ZoomSud

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