“Il governo smetta di fare ammuina”, la presa di posizione degli assessori regionali al lavoro di Fratelli d’Italia sul Dl sostegni
”I borbonici lo chiamavano ‘fare ammuina’: fare un po’ di movimento sostanzialmente per poi non fare nulla. Ci sembra questo il senso dell’operato del governo che in queste ore per bocca del Ministro Orlando ha annunciato un decreto sostegni-bis, quando ancora non si sono placate le insoddisfazioni e le polemiche sul primo decreto sostegni”: è quanto affermano i quattro assessori regionali al Lavoro di Fratelli d’Italia Elena Chiorino (Piemonte), Gianni Berrino (Liguria), Fausto Orsomarso (Calabria) ed Elena Donazzan (Veneto), che è anche responsabile nazionale del Dipartimento Lavoro e Crisi Aziendali del Partito di Giorgia Meloni. La critica è netta e stroncante: ”anche questa proposta ci è stata comunicata a mezzo stampa, perché a questo ci stanno abituando i governi dell’era pandemica. Ancora una volta vengono annunciate cose assurde dai nomi roboanti, oppure cose che esistono già come la ‘scuola dei mestieri”’ continuano i quattro assessori Regionali, ”le scuole della formazione professionale sono il raccordo fra scuola e mondo del lavoro, che andrebbero rafforzate, semmai, con risorse certe. Poi ci sono gli ITS che stanno dimostrando una capacità di creare buona occupazione per i giovani più qualificati rispondendo esattamente alle necessità delle imprese più evolute: vanno finanziati molto più di quanto accade ora”. Infine, sugli ammortizzatori sociali: ”sono da rivedere, lo diciamo da anni, soprattutto in termini di tempistica, ed il ministro Orlando dovrebbe innanzitutto pagare ciò che non è ancora stato pagato. Un ammortizzatore sociale serio viene erogato in sostituzione ad uno stipendio, tempestivamente, il mese stesso: oggi invece le aziende si trovano costrette ad anticipare la cassa integrazione. Il mondo dell’artigianato, che spesso non ha la forza di anticipare tali somme, registra ritardi di tre, quattro, anche cinque mesi” aggiungono Chiorino, Berrino, Orsomarso e Donazzan, ”oggi molti lavoratori dell’artigianato chiedono di essere licenziati perché hanno bisogno di ricevere il loro TFR per sopravvivere, e questa incombenza a cascata mette in ginocchio un’impresa che in un momento di estrema difficoltà si trova costretta a liquidare un intero trattamento di fine rapporto”. ”Invece di lanciare fumo negli occhi, di fare ammuina di qua e di là, pensino a portare in porto questa barca che sta affondando” continuano ancora i quattro assessori regionali di FDI, che concludono ”i Ministri la smettano di fare annunci e pensino a svolgere il loro ruolo, almeno quel minimo sindacale oggi rappresentato dal pagare subito e valorizzare ciò che c’è. L’Italia non ha bisogno di fantasia, ma di azioni concrete”.