Origini, storia e tradizioni della Fiera a Sant’Agata di Militello, un evento cruciale per il territorio a partire dal lontano 1700
Mischiare storia, fascino, tradizione, spettacolo, cucina, commercio. E’ questo quello che si propone di offrire ogni anno, ad aprile a novembre, la Fiera storica di Sant’Agata di Militello. Questo evento, che si svolge appunto due volte l’anno, è uno dei più importanti e attesi di Messina, nonché il più antico della città di Sant’Agata.
Luoghi e prodotti tipici: l’anima della Fiera storica di Sant’Agata di Militello
Il luogo in cui si svolge la Fiera è il lungomare di Sant’Agata di Militello, spazio ideale per accogliere i raduni di commercianti, mercanti, consumatori. L’obiettivo, infatti, è anche quello di incentivare la compravendita, valorizzando così i prodotti tipici del territorio. Mettere in risalto, in pratica, l’antica tradizione del mercato vero e proprio. La classica fiera di paese che “avvicina”, mette in contatto, i protagonisti del territorio sotto ogni punto di vista, ritornando a presentarla come era in passato. Tra i prodotti più comuni che la fanno da padrone – anche il motivo di cui sopra, evidenziare storia e tradizione – ci sono quelli alimentari tipicamente caratteristici: dagli agrumi ad oli e prodotti enogastronomici dei Nebrodi o artigianali. Per non dimenticare gli allevamenti di ovini, suini, equini, bovini.
La storia della Fiera di Sant’Agata di Militello: dal 1700 ai giorni nostri, una lunghissima tradizione
Da un punto di vista storico, “l’anno zero” di questo evento è il 1700. Esattamente il 28 luglio di quell’anno, infatti, fu Don Gaetano Gallego Ventimiglia, principe di Militello e Marchese di Sant’Agata, a concedere il diritto a svolgerlo. La spinta a questa nuova iniziativa fu stimolata dalla possibilità di accrescere l’economia del territorio e favorire le occasioni di mercato, prevalentemente pastorale e agricolo. Dalla vendita dei capi di bestiame all’acquisto dei prodotti artigianali e di consumo (tessuti a metraggio per confezionare vestiti, cappotti o lenzuola per completare il corredo della figlia da sposare, utensili per la campagna, canestri di verghe, fusi e conocchie per filare lana, lino): era questo a muovere allora il commercio del territorio e la gente si ritrovava alla Fiera, magari attendendola per settimane, con la speranza di trovare i prodotti di interesse comune. Nel corso dei secoli, ovviamente, la tradizione è continuata fino ai giorni nostri. E, nonostante gli sviluppi sociali, tecnologici e non solo, tutt’ora si cerca di mantenere sempre ben ferma quella tradizione, trasformata in un evento che diventi anche festa, show, spettacolo. Sono infatti centinaia le bancarelle che occupano il lungomare e si mischiano a quelle di un tempo. Non mancano poi sfilate di carrozze, calessi, carretti, cavalli. Un vero e proprio mix di gioia, divertimento, colori, spensieratezza.