Il Grancamposanto di Messina, dove storia e arte si incontrano: il viaggio all’interno di uno dei cimiteri monumentali più importanti d’Italia [FOTO]

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    Porta Maggiore - Entrata principale
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    Famedio - Cimitero Monumentale Messina
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StrettoWeb

Storia e arte si incontrano all’interno del Grancamposanto di Messina, il secondo cimitero monumentale più grande d’Italia: il viaggio di StrettoWeb all’interno della struttura

Il Cimitero Monumentale di Messina, o Gran Camposanto, è una delle opere più importanti della città peloritana e dell’intera Sicilia. Basti pensare che si tratta di uno dei più importanti cimiteri monumentali d’Europa e il secondo più artistico d’Italia dopo quello di Staglieno. Ricco di opere d’arte, si trova nella zona centrale di Messina, di fronte alla Villa Dante, sulla Via Catania. Si estende per ventidue ettari.

La storia del Cimitero Monumentale di Messina: dall’idea durante l’epidemia di colera ai disastri del terremoto del 1908 fino agli atti di vandalismo

Il bando di concorso per la realizzazione dell’opera è stato emanato nel 1854, in seguito a una grave epidemia di colera che ha colpito tutta Messina e altre zone della Regione. Si voleva istituire un gran camposanto per dare a tanti una degna sepoltura. A vincere il bando fu l’architetto messinese Leone Savoja e i lavori cominciarono nel 1865. L’inaugurazione, invece, avvenne il 27 marzo 1872, con il trasferimento dei resti di Giuseppe La Farina – politico, scrittore e massone di Messina – da Torino al Famedio, luogo di sepoltura dei cittadini illustri. Sono presenti, tra l’altro, anche monumenti tombali dedicati alle vittime del terremoto che devastò lo Stretto nel 1908.

La situazione negli ultimi anni non è stata purtroppo delle migliori. Anni fa era stata denunciata più volte l’incuria e lo stato di abbandono della struttura, vittima di atti di vandalismo ai danni delle tombe, alcune delle quali addirittura scoperchiate.

L’arte racchiusa nel Gran Camposanto: la Porta Maggiore, il Famedio e la Galleria Monumentale

Dal punto di vista artistico, a farla da padrone è l’architettura in stile liberty, neogotica e neoclassica, adornata con la fitta, lussuosa e curatissima vegetazione. Sono i giardini, infatti, a circondare la grande struttura e a offrire un riposo meritevole ai personaggi più illustri.

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Porta Maggiore – Entrata principale

L’entrata principale, la Porta Maggiore, è rappresentata da un grande spazio decorato con dei fiori. La sistemazione di questi ultimi non è casuale, ma è legata alla composizione di un disegno che raffigura lo stemma della città di Messina: i colori, il giallo e il rosso, e la scritta “Orate Pro Defunctis”.

La Galleria Monumentale è invece rappresentata dai due viali che vengono percorsi ai lati della Porta Maggiore e ospita i sepolcri dei personaggi messinesi che lì riposano. Nel viale sinistro ci sono le tombe di politici, patrioti e militari, in quello destro si trovano le tombe di giuristi e letterati.

Nella parte alta del cimitero si trova la chiesa denominata “Cenobio”, che all’inizio era residenza del cappellano nonché direttore del cimitero. Conosciuta anche come cappella gotica o conventino, ora al suo interno sono presenti diversi monumenti sepolcrali. La progettazione è da attribuire a Giacomo Fiore. Dopo essere stata utilizzata come luogo di funzioni religiose, la struttura subì alcuni danni interni con il terremoto del 1908. E così che nei primi anni ’30 fu oggetto di lavori di restauro la cui inaugurazione avvenne nel 1932.

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Famedio – Cimitero Monumentale Messina

Il Famedio, invece, è una specie di mausoleo attraversato da una galleria sotterranea. La facciata, rappresentata da una serie di colonne, non è mai stata completata a causa della prematura morte dell’architetto Savoja. Il terremoto del 1908 provocò il crollo della copertura, che non fu più ricostruita.

I principali monumenti commemorativi si trovano nella Porta Maggiore. All’ingresso c’è il monumento che ricorda le vittime dell’esplosione del Forte Polveriera del 1888, mentre sulla collinetta è posizionata l’opera dedicata alla Guardia di Finanza, con i corpi raffigurati sotto le macerie e una guardia in piedi. Nella Galleria Monumentale, sul viale destro, sono invece presenti le tombe di Giacomo Natoli, Tommaso Cannizzaro e Gaetano Martino. Nel famedio, invece, è sepolto Giuseppe La Farina ma anche Felice Bisazza e Giuseppe Natoli.

Il Cimitero degli inglesi, una delle zone più importanti e storiche del Cimitero Monumentale

Il Cimitero degli inglesi è una delle zone più importanti e storiche dell’intera struttura, visitata anche dal Re Giorgio V e dalla Regina Mary nel 1925. Una lapide ricorda il loro sopralluogo. In quest’area del Cimitero non riposano soltanto cittadini inglesi ma anche cittadini di tutta Europa e statunitensi, alcuni dei quali nati e cresciuti a Messina. Tra i monumenti funerari più importanti presenti, invece, ci sono quelli dei banchieri Federico Grilli e Giovanni Walser, oltre che quello di Adolfo Cannizzaro Kubli, figlio di Tommaso Cannizzaro.

L’elenco dei personaggi più illustri che riposano al gran camposanto

Al famedio:

  • Giuseppe La Farina, patriota e politico;
  • Felice Bisazza, poeta e letterato;
  • Giuseppe Natoli, politico;
  • Giuseppe Seguenza, naturalista;
  • Gregorio Zappalà, scultore
  • Antonio Catara Lettieri, filosofo;
  • Silvestro La Farina, patriota e politico
  • Riccardo Mitchell, letterato e poeta;
  • Patrizio Rizzotti, banchiere;
  • Giacomo Natoli, politico e figlio di Giuseppe
  • Domenico Berenato, Saggista e Intellettuale
  • Cristoforo Beninato, Governatore del cimitero di Messina e parte della famiglia Berenato

Nella galleria monumentale:

  • Gaetano Martino, politico e docente;
  • Salvatore Pugliatti, giurista, letterato, rettore dell’Università di Messina;
  • Ettore Castronovo, radiologo e scienziato;
  • Francesco Faranda, penalista e politico;
  • Francesco Lo Sardo e il figlio Ciccinuzzo, morto nel terremoto del 1908;
  • Tommaso Cannizzaro, poeta, critico letterario e traduttore;
  • Eduardo Giacomo Boner, poeta, scrittore e giornalista;
  • Emanuele Pancaldo, medico, politico e deputato mazziniano;
  • Giovanni Noè, politico fondatore, insieme a Francesco Lo Sardo, del primo circolo anarchico messinese intitolato ad Amilcare Cipriani;
  • Stefano Ribera, poeta, patriota e giornalista;
  • Antonio Fulci, giurista;
  • Ludovico Fulci, giurista figlio di Antonio;

Altre sepolture illustri:

  • Vann’Antò, poeta
  • Salvatore Buscemi, giurista e politico;
  • Silvestro Picardi, politico;
  • Adolfo Celi, attore;
  • Massimo Mollica, attore;
  • Tano Cimarosa, attore; regista e sceneggiatore;
  • Domenico Amoroso, vescovo di Trapani;
  • Francesco Certo, vescovo di Sinope e amministratore apostolico della Prelatura di Santa Lucia del Mela
  • Uberto Bonino, imprenditore e politico (insieme alla moglie Maria Sofia Pulejo);
  • Carmelo Pugliatti, medico e accademico;
  • Rosario Cacòpardo, avvocato e politico;
  • Michele Crisafulli Mondìo, uomo politico;
  • Michele Crisafulli Trimarchi, primo preside della Facoltà di Medicina dell’Ateneo messinese;
  • Giacomo Macrì, giurista e politico italiano
  • Giovanni Rappazzo, inventore italiano;
  • Adolfo Romano, artista messinese;
  • Letterio Savoja, ingegnere;
  • Michelangelo Trimarchi, avvocato e politico;
  • Vincenzo Michele Trimarchi, giurista e uomo politico;
  • Giovanni Vollaro, militare e patriota
  • Francesco Saya, criminalista e docente
  • Litterio De Gregorio Alliata, senatore del regno dal 1861;
  • Ernesto Cianciolo, politico e deputato;
  • Michele Panebianco, pittore;
  • Saro Zagari, architetto e scultore;
  • Giovanni Scarfì, scultore e pittore;
  • Suor Maria Alfonsa Bruno, Serva di Dio;
  • Padre Giuseppe Marrazzo, Servo di Dio.
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