Il viaggio di StrettoWeb tra i personaggi storici messinesi: è la volta del pittore Girolamo Alibrandi
Prosegue il viaggio di StrettoWeb tra i personaggi che hanno fatto la storia di Messina: oggi è la volta del pittore Girolamo Alibrandi, nato nella città peloritana nel 1470 circa e morto nel 1524 circa. Le informazioni sulla sua vita sono abbastanza misteriose, incerte e frammentarie, tanto che si inizia a conoscere qualcosa di lui soltanto nel 1514. Considerato tra gli esponenti più importanti della pittura messinese, fu allievo e grande amico di Cesare da Sesto, ma le sue opere sono molto legate anche alla tipica cultura di Leonardo e di Raffaello. Da qui, peraltro, l’appellativo di “Raffaello di Messina”.
Come detto, le informazioni certe sul suo conto appaiono soltanto a partire dal 1514. In quell’anno, infatti, l’intagliatore Antonio Floresta fu incaricato di eseguire una cornice per il quadro della Madonna col Bambino realizzato da Alibrandi per la chiesa madre del casale di Santo Stefano Medio, a Messina, tutt’ora conservata seppur in non buone condizioni. Risulta essere la prima e più antica opera del pittore messinese e la tavola fu consegnata ai committenti nell’agosto del 1516.
Secondo una biografia scritta da Francesco Susinno nel 1724, Alibrandi si sarebbe allontanato da Messina per un certo periodo di tempo, girovagando per la penisola tra Venezia, in cui conobbe le opere di Duhrer e Giorgione, e Milano, dove iniziò a conoscere la cultura leonardesca. E’ a questi primi contatti che si riconduce molto probabilmente la realizzazione delle tavole di San Pietro e San Paolo, esposte attualmente entrambe al Museo Regionale di Messina.
La sua opera più famosa è però La presentazione al Tempio, realizzata dopo l’incontro con Cesare da Sesto, colui che più di ogni altro riuscì ad imprimere la cultura leonardesca e raffaellesca al pittore messinese. Quest’opera, datata 1519, ha subito varie peripezie: realizzata per l’altare maggiore della chiesa della Candelora e successivamente trasferita nella chiesa di San Niccolò dei Gentiluomini, nel 1908 – a seguito del terremotò che devastò lo Stretto – si distrusse. Ricomposti i frammenti rimasti, il lavoro è adesso conservato al Museo Regionale.
La netta somiglianza con quest’ultimo quadro fa sì che venga attribuito – ma con forti dubbi, dati proprio dalle informazioni frammentarie circa la vita e le opere dell’autore – all’Alibrandi anche il grandioso Polittico del 1513 posto dietro l’altare maggiore del duomo di San Giorgio, a Modica. Sarebbe proprio una delle nove tele – raffiguranti episodi della vita di Cristo e della Sacra Famiglia – a risultare somigliante con l’opera La presentazione del Tempo, tanto da far attribuire il lavoro al pittore messinese. Tuttavia, studi più recenti tendono ad assegnarne la realizzazione ad un altro pittore siciliano, Bernardino Nigro.
Da segnalare poi, conservato a Randazzo – nella basilica di Santa Maria – un quadro raffigurante la salvezza della stessa città di Randazzo dalla lava dell’Etna, grazie alla vergine santissima che spreme il latto dal seno per raffreddare il fuoco del vulcano.
Di seguito l’elenco completo delle opere dell’artista.
Lavori conservati in Provincia di Messina
- 1515 – 1516: Madonna col Bambino
- XVI secolo: Presentazione di Gesù al Tempio
- 1514: Madonna col Bambino o Madonna del Canestro
Lavori conservati nella città di Messina
- 1514 – 1516: Madonna con il Bambino e san Giovannino
- XVI secolo: Santa Caterina d’Alessandria, Santa Lucia, Vergine Maria
- XVI secolo: Vergine con Bambino
- XVI secolo: Santa Lucia
Lavori conservati nel Museo regionale
- 1510c: Madonna in trono con Bambino o Madonna Ribolzi
- 1514: Giudizio Universale o Purgatorio
- 1515 – 1516: San Paolo
- 1515 – 1516: San Pietro
- 1515 – 1516: Santa Caterina d’Alessandria
- 1519: Piccola Presentazione di Gesù al Tempio o Circoncisione
- 1519: Grande Presentazione di Gesù al Tempio
Lavori conservati a Santo Stefano Medio
- 1514-1516: Madonna dei Giardini
Lavori conservati in altre località
- 1524: Redentore