La Polizia è dalla parte dei manifestanti: “Proteste comprensibili, incontenibili e inevitabili. Dare risposte e non sottovalutare la realtà”

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Con un comunicato, la Polizia di Stato si schiera al fianco dei manifestanti che hanno protestato in tutta Italia contro le chiusure

Probabilmente non ce n’era bisogno, ma questo comunicato è la netta conferma della presa di posizione della Polizia: è dalla parte del popolo! Si è parlato tanto di loro in quest’ultimo anno, ma il loro ruolo ha iniziato ad assumere una posizione diversa dopo le proteste di martedì 6 aprile in tutta Italia e in particolare a Roma, con qualche momento di tensione e qualche ferito. Ma al netto dei momenti di violenza, da condannare a prescindere, il movimento intero denuncia – neanche troppo implicitamente – questa situazione.

“Rivolgiamo la nostra solidarietà e gli auguri di pronta guarigione ai colleghi feriti durante le proteste davanti a Montecitorio, ed anche a tutti gli altri comandati in un servizio ben ‘più pesante e opprimente’ di quel che si possa pensare. Quanto accaduto non deve certamente meravigliare, né si può pensare che i problemi siano finiti qua”. Lo scrive Valter Mazzetti, Segretario Generale Fsp Polizia di Stato, commentando la notizia del ferimento di due agenti negli scontri registrati a Piazza Montecitorio. “Piuttosto – osserva – di fronte al protrarsi di uno stato di cose che schiaccia la cittadinanza sotto al peso di sacrifici insostenibili, è inevitabile che riprenda la sequela di proteste e manifestazioni di ogni genere da parte di tutte le più disparate categorie sociali ormai allo stremo”.

“E’ indispensabile censurare senza se e senza ma ogni tipo di violenza che, lunghi dall’affermare le legittime istanze di chi scende in piazza, fa passare in secondo piano, oltre che dalla parte del torto, chiunque abbia qualcosa da dire – dice ancora Mazzetti – Ma con altrettanta onestà intellettuale non possiamo che rilevare come questa esasperazione generalizzata sia comprensibile e ormai incontenibile, e ciò significa che bisogna dare ai cittadini risposte diverse. Al momento, come sempre, solo le forze dell’ordine si ritrovano a raccogliere e fronteggiare gli sfoghi di un livello di disperazione che non può e non deve essere sottovalutato. Pensare di gestire questa situazione ormai non più emergenziale, dato che va avanti da oltre un anno, da una prospettiva scollata dalla realtà di chi invece non riesce più a tenere in piedi la propria esistenza costruita magari dopo una vita di lavoro, significa sottovalutare pericoli seri e reali per la sicurezza interna del paese”.

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