“La cultura del bello che promuove il territorio”: il nuovo tavolo tematico che avvicina all’inaugurazione del nuovo Waterfront di Reggio Calabria
Continua il percorso di avvicinamento all’inaugurazione del nuovo Waterfront di Reggio Calabria. Dopo i tavoli tematici delle scorse settimane dedicati agli assetti urbanistici, all’economia e allo sport, oggi è stato il turno del settore della cultura, vero e proprio volano di aggregazione sociale sul territorio cittadino. “Finalmente si può utilizzare spazio cittadino che non è avulso alla nostra cultura, ma è un luogo vivo e di partecipazione – ha affermato l’assessore alla Cultura e al Turismo Rosanna Scopelliti – . Vogliamo partire dall’arte, dalla cultura e dal mondo dello spettacolo. Il Waterfront è un luogo fondamentale per tanti tipi di performance, dalla danza al teatro ad esempio. Siamo una città che deve imparare e guardare verso il mare. Dal punto di vista turistico si promuove uno spazio nel Mediterraneo che è importantissimo. La speranza è che il Waterfront possa essere protagonista quando si organizzeranno eventi all’interno del programma Estate Reggina”.
Trepidante per l’inaugurazione anche il Sindaco Giuseppe Falcomatà: “non direi più nulla sull’inaugurazione del Waterfront per motivi di scaramanzia, visto che quando l’abbiamo annunciata prima siamo diventati rossi e poi arancioni. E’ un progetto per il recupero dei 30km di costa che vanno da Catona a Bocale. E’ bello vedere come i reggini settimana dopo settimana si stiano riappropriando di uno spazio della città, si può ragionare sul futuro culturale e turistico, settori in cui serve programmazione e non si può improvvisare. Il clima, l’unicità del nostro territorio è questo il prodotto che vogliamo vendere”. Il primo cittadino ha poi parlato del Teatro Cilea e del Museo Archeologico Nazionale della Magna Grecia, al centro dei progetti della città calabrese dello Stretto. “E poi anche il Cinema, altro elemento per far conoscere i nostri territori. Dobbiamo uscire da questa visione che vende solo la storia negativa della Calabria”, ha proseguito il Sindaco Falcomatà.
Al dibattito hanno preso parte anche il Presidente della Consulta Cultura di Palazzo San Giorgio Marisa Cagliostro, il Presidente della Commissione Cultura Marcantonino Malara, il Direttore della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio Salvatore Patamia, l’Editore e già assessore alla cultura della Provincia di Reggio Calabria Eduardo Lamberti Castronuovo. “Credo sia il momento di dire “bene” perché l’iniziativa di riunirci è bellissima ed assolutamente condivisibile. Rimbocchiamoci le mani e partiamo da quello che abbiamo – ha affermato Lamberti Castronuovo – . Il Conservatorio e il Teatro Cilea possono aprire anche un collegamento con il Teatro Massimo di Palermo, perché noi siamo produttori di cultura. Dobbiamo creare un’identità che abbiamo perso e tornare a parlare di Reggio come città di mare. La via maestra è attraverso i nostri giovani e dare spazio alle nostre eccellenze. Il Bergamotto è la bandiera della nostra identità, ma mi viene da pensare, al Museo del Mare cosa ci mettiamo? Lancio un’idea al Sindaco, perché molto è andato perso dopo il terremoto del 1908. Facciamo un appello alla cittadinanza, ognuno in casa ha qualcosa che lega al mare. Immagini, anfore o resti di imbarcazioni che possano essere offerti con una sanatoria dai reggini”.
L’intervento dell’ex assessore alle Politiche e Pianificazione Culturale ha aperto il messaggio del Direttore del Museo Archeologico di Reggio Calabria Carmelo Malacrino: “cultura, paesaggio e tradizioni, io partirei da qui. Mi piace molto l’idea del Bergamotto e spero ci sia possibilità in futuro di confrontarci nuovamente sul Museo del Mare, all’interno del quale si potrebbero presentare contenuti. E quindi non solo oggetti esposti, ma anche testimonianze. Cerchiamo di cogliere l’opportunità per dare lavoro ai nostri giovani puntando sulla cultura”.
Relatore del tavolo di discussione, il docente ordinario dell’Università di Messina Daniele Castrizio ha poi ripercorso la storia antica della città di Reggio Calabria, parlando del Waterfront come occasione per riappropriarsi della propria identità: “il futuro coincide spesso con quello che è il nostro passato. Faccio parte della generazione che fu allontanata dal mare. Adesso c’è il Parco Lineare Sud, anche il Waterfront. Noi non siamo mai stati un popolo di commercianti, è la storia a dirlo, ci sono pochissimi esempi da poter menzionare. Ma siamo stati una grande città di mare perché ci troviamo in una rotta che tutti volevano percorrere. Furono soltanto i calcidesi a capire la grande importanza di Reggio”. Sarà davvero l’occasione per trasformare Reggio Calabria finalmente in una città di mare? Ai posteri l’ardua sentenza…