Coronavirus, la Calabria torna in zona gialla dopo diverse settimane: ecco tutto quello che si può fare a partire da lunedì 10 maggio
Da lunedì 10 maggio anche la Calabria, a distanza di diverse settimane, torna in zona gialla. Si tratta della fascia con meno restrizioni (dopo quella bianca, dove il rischio è molto basso), quella in cui è possibile far ripartire il settore della ristorazione e quella che permette lo spostamento in un’altra regione (sempre gialla) senza l’utilizzo di alcun pass. Restano valide le misure nazionali legate al coprifuoco (dalle ore 05.00 alle ore 22.00, almeno fino a metà maggio), al distanziamento e alla mascherina all’aperto e al chiuso. Cosa cambia dunque, da lunedì 10 maggio, per i cittadini calabresi? Facciamo chiarezza.
Coronavirus, in zona gialla riaprono i ristoranti all’aperto a pranzo e a cena: tutte le regole
Non sono previste limitazioni alle categorie di beni vendibili. Nelle giornate festive e prefestive sono chiusi però gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati, ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, lavanderie e tintorie, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole e librerie. In tutti gli altri giorni, è consentita l’apertura ad ogni tipo di attività commerciale, inclusa anche quella della ristorazione. Per questa categoria è consentito, dalle ore 5.00 alle 22.00 e comunque nel rispetto dei limiti orari stabiliti per gli spostamenti, il consumo al tavolo esclusivamente all’aperto nei bar, nei ristoranti e nelle altre attività di ristorazione. Fino al 31 maggio 2021 compreso (ma si sta discutendo sulla possibilità di anticipare la discussione a metà maggio) non è invece consentito il consumo di cibi e bevande all’interno dei locali, se non per utilizzare i servizi igienici o per effettuare il pagamento del conto (ove non fosse possibile effettuarlo all’esterno).
Coronavirus: attività culturali, eventi, cerimonie, riunioni. Cosa si può fare in zona gialla? Sì agli spettacoli aperti al pubblico
Il servizio di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura è assicurato, dal lunedì al venerdì, con modalità di fruizione contingentata nel rispetto delle misure anti-Covid. Il sabato e i giorni festivi il servizio è assicurato a condizione che l’ingresso sia stato prenotato on line o telefonicamente con almeno un giorno di anticipo. E’ possibile tenere spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, live-club e in altri locali o spazi, anche all’aperto. Gli spettacoli in presenza di pubblico devono svolgersi esclusivamente con posti a sedere preassegnati e a condizione che sia assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi, sia per il personale. Inoltre, la capienza consentita non può essere superiore al 50 per cento di quella massima autorizzata e il numero massimo di spettatori non può comunque essere superiore a 1.000 per gli spettacoli all’aperto e a 500 per gli spettacoli in luoghi chiusi. Chiusi ancora gli stadi, le discoteche, le fiere, i parchi tematici e di divertimento, oggetto di graduali riaperture a partire dall’1 giugno e nel corso dei mesi estivi.
Coronavirus, attività motoria e sportiva: cosa si può fare in zona gialla. Torna il calcetto, ma no a docce e spogliatoi
E’ consentito svolgere attività motoria all’aperto nel rispetto delle norme di distanziamento e senza alcun assembramento. L’attività sportiva di base individuale, di squadra e di contatto (calcetto) può essere svolta nei parchi pubblici e privati, nelle aree attrezzate all’aperto, negli spazi all’aperto di centri e circoli sportivi, pubblici e privati del proprio Comune o, nel rispetto delle disposizioni relative agli spostamenti, di un altro Comune. Non è possibile utilizzare però spogliatoi e docce dei suddetti centri sportivi. Chiuse ancora palestre (al chiuso) e piscine, ma dal 15 maggio 2021 sarà consentito svolgere attività sportive presso piscine pubbliche e private esclusivamente all’aperto.
Come funzionano gli spostamenti in zona gialla
A chi si trova in zona gialla sono consentiti i seguenti spostamenti:
- senza limiti di orario, verso tutto il territorio nazionale, se lo spostamento avviene per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute;
- dalle ore 5.00 alle 22.00, verso località della zona bianca o gialla, senza doverne giustificare il motivo;
- dalle 5.00 alle 22.00, verso tutto il territorio nazionale, se la persona che si sposta è in possesso di una “certificazione verde COVID-19” valida.
Dunque, se ci si sposta da regione gialla a regione gialla o bianca, non serve giustificare il motivo né alcun pass; se ci si sposta invece verso una regione arancione o rossa serve la certificazione verde. Sono ovviamente possibili gli spostamenti tra comuni della stessa regione senza giustificare il motivo.
E’ consentito andare a far visita a parenti o amici, dalle ore 5.00 alle 22.00, in un massimo di 4 persone che possono portare con sé i figli minorenni. È sempre possibile fare rientro presso la propria seconda casa, se situata in zona bianca o gialla. Inoltre dalle zone bianca e gialla si può fare rientro alla propria seconda casa situata in zona arancione o rossa, se si può dimostrare di avere effettivamente avuto titolo per recarsi nello stesso immobile prima del 14 gennaio 2021.
Coronavirus, quando si usa la mascherina in zona gialla
L’uso della mascherina è, in zona gialla, uguale a quello in zona arancione o rossa. Pertanto è sempre obbligatoria all’aperto e nei luoghi pubblici chiusi eccetto per:
- bambini sotto i 6 anni di età;
- persone che, per la loro invalidità o patologia, non possono indossare la mascherina;
- operatori o persone che, per assistere una persona esente dall’obbligo, non possono a loro volta indossare la mascherina (per esempio: chi debba interloquire nella L.I.S. con persona non udente).
Inoltre, non è obbligatorio indossare la mascherina, sia all’aperto che al chiuso:
- mentre si effettua l’attività sportiva;
- mentre si mangia o si beve, nei luoghi e negli orari in cui è consentito;
- quando si sta da soli o esclusivamente con i propri conviventi
Coronavirus, certificazione verde: a cosa serve e quando
Le “certificazioni verdi COVID-19” anche dette “green pass”, sono certificazioni che attestano la sussistenza di condizioni personali che consentono gli spostamenti sul territorio nazionale. In particolare, le certificazioni sono rilasciate per attestare una delle seguenti condizioni:
- aver completato la vaccinazione anti-SARS-CoV-2;
- essere guariti da COVID-19, con cessazione dell’isolamento;
- aver effettuato un test antigenico rapido o molecolare con esito negativo al virus SARS-CoV-2.