Chi sarà il nuovo allenatore dell’Inter? Conte dice addio: i motivi della rottura e i possibili sostituti

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Antonio Conte pronto a rompere con l’Inter davanti all’ipotesi di ridimensionamento. Nerazzurri pronti a vagliare diversi profili

Il ciclo di Antonio Conte all’Inter potrebbe essere già finito. Arrivato lo scudetto, al suo secondo anno sulla panchina nerazzurra, il tecnico salentino sarebbe pronto a dire addio. Il problema non è di poco conto, specialmente quando si parla di Antonio Conte: i soldi. No, non quelli del suo ricco contratto da 12 milioni del quale l’Inter farebbe volentieri a meno, ma di quelli relativi al bilancio. Le finanze dell’Inter sono tutt’altro che floride, la crisi legata alla pandemia di Coronavirus ha peggiorato la situazione. Il prestito di 275 milioni arrivato dal fondo Oaktree ha messo una pezza, ma ha ufficializzato le difficoltà economiche dei nuovi campioni d’Italia. L’obiettivo è quello chiudere il prossimo bilancio in fortissimo attivo con una plusvalenza da 100 milioni. Probabilmente un big fra Lautaro Martinez (cercato dal Barcellona), Hakimi (nel mirino del PSG) o Lukaku (sul quale è piombato il City) potrebbe andar via. Senza contare la volontà di sfoltire il monte ingaggi di un 15-20% rispetto alle cifre attuali. Per le ambizioni di Antonio Conte, che si aspettava un mercato importante per confermare lo scudetto e provare l’assalto alla Champions League, suo grande cruccio, è stato un vero colpo al cuore. Entro 48 ore può materializzarsi l’addio.

L’Inter ha già iniziato a pensare ad una lista di nomi di possibili sostituti. I tifosi sognano Massimiliano Allegri, tecnico vincente ed esperto, con la giusta personalità per gestire un gruppo importante e dare continuità al ciclo di Conte continuando a vincere. La stessa scelta che fece, a suo tempo, la Juventus. La scelta del tecnico toscano cozza però con la volontà di ridimensionare: dopo un lungo periodo di pausa, con le sirene del Real Madrid (che apprezza anche Conte) sullo sfondo e la possibilità di tornare alla Juventus, difficilmente accetterà una sfida come quella dell’Inter, senza i mezzi economici necessari per competere. Discorso simile per Maurizio Sarri che, se anche potesse accettare di rilanciarsi in una big, non sembra convincere sotto il profilo del gioco: il suo 4-3-3 non sembra adattarsi ad un’ossatura da 3-5-2.

A proposito di moduli, chi il 3-5-2 lo conosce bene è Simone Inzaghi. Nelle prossime ore ci sarà un incontro fra il tecnico e Lotito per definire l’eventuale prolungamento o addio alla Lazio. Inzaghi è un allenatore giovane, con uno stipendio ampiamente inferiore a quello di Conte, abituato a fare bene anche senza grossi sforzi economici. Il salto in una big potrebbe coincidere con la volontà dell’Inter di ridimensionare provando comunque a restare competitiva. Per concludere c’è la suggestione Mihajlovic. Ex calciatore nerazzurro, Sinisa potrebbe sentire l’esigenza di tornare a competere ad alti livelli dopo qualche stagione passata a salvarsi tranquillamente con il Bologna. Il tecnico serbo è apprezzato per il suo lato umano e la sua personalità, tanto dai nerazzurri quanto dalla stessa Lazio come sostituto di Inzaghi.

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