Cina, compra un club e obbliga l’allenatore a mettere il figlio in attacco: è un ‘bomber di peso’, 126 kg in bilancia

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Il curioso caso di HeShihua, che acquista il club cinese di calcio e impone all’allenatore di far giocare il proprio figlio

“Fate giocare anche mio figlio!”. Una frase che possiamo al massimo ascoltare al parchetto delle giostre o in spiaggia, dove il bambino più piccolo rischia di essere discriminato dagli altri e riceve “l’aiuto” del papà. E invece può succedere, anzi succede, anche nel calcio vero, più precisamente in Cina. Lo Zibo Cuju, club della China League One (seconda divisione cinese), è stato infatti acquistato dal miliardario HeShihua. E fin qui tutto bene. A rendere la notizia alquanto inusuale è la principale condizione posta all’allenatore in qualità di nuovo proprietario. Abbassamento dello stipendio? Obbligo di raggiungere la promozione? Calciatori più forti e rappresentativi messi in vendita? No! Imposizione netta: far giocare il proprio figlio sempre titolare. E così avviene. Il ragazzo scende in campo ininterrottamente, ma con scarsi risultati. Il motivo? Tra gli altri, un peso di 126 kg, che certamente non aiuta.

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