Il viaggio di StrettoWeb tra i personaggi storici messinesi ci porta oggi alla scoperta del filosofo Evemero da Messina, vissuto intorno al 300 a.C.
I viaggi di StrettoWeb tra i personaggi storici messinesi ci portano oggi a prima della nascita di Cristo, alla scoperta di Evemero da Messina, filosofo e scrittore. Come tanti personaggi dell’epoca, anche in questo caso le informazioni sul suo conto non sono completamente certe, così come risultano essere frammentarie, a partire dal luogo di nascita. Secondo la maggior parte delle fonti, tramandate nel corso dei secoli, Evemero sarebbe appunto nato a Messina nel 330 a.C. circa, mentre secondo altri ad Agrigento.
Molto attivo alla corte di Cassandro I, re di Macedonia, dopo la morte di Alessandro Magno. E’ anche grazie al rapporto d’amicizia con Cassandro che si dice di Evemero essere stato un viaggiatore assiduo, capace di arrivare fino all’Oceano Indiano. Al suo ritorno dal lungo girovagare si stabilizzò ad Alessandria d’Egitto (dove morì intorno al 250 a.C.), in cui scrisse l’opera “La Storia Sacra”. E’, questo lavoro, l’unico della vita dell’uomo su cui si ha certezza assoluta ed è anche il motivo principale per cui viene ricordato tutt’oggi.
Evemero da Messina e la composizione de “La Storia Sacra”
Tuttavia, anche sul titolo dell’opera stessa ci sono forti dubbi e dello scritto originale sono pervenuti soltanto pochi frammenti, tra cui quelli riportati da Diodoro Siculo e quelli tramandati da Lattanzio, che ha riportato la traduzione in latino compiuta da Ennio. Di certo c’è, però, che tale lavoro attirò le critiche – all’epoca – di alcuni scrittori e filosofi, primo su tutti Callimaco. “La Storia Sacra” si struttura in tre libri e la trama è basata su un viaggio del filosofo, frutto della sua immaginazione, intrapreso per conoscere la città ideale, Pancaia, che si trova in un’isola dell’Oceano Indiano.
I tre libri
Il primo libro coincide con la partenza di Evemero dall’Arabia verso l’Oceano Indiano, a cui tuttavia non arrivò mai perché perse la rotta. Ma è così, per caso, che scoprì la bellissima isola di Pancaia, che lo scrittore descrive come ricca di vegetazione. La capitale, Panara, è governata da tre magistrati e dagli abitanti locali e stranieri, Oceaniti ed Indiani ma anche Sciti e Cretesi. A 10 chilometri dalla capitale si trovava il tempio di Zeus Trifilo. Oltre a Panara erano presenti le città di Iracia, Dalis e Oceanis.
Il secondo libro racconta invece la società del posto, e con essa usi e costumi. Le classi sociali erano tre: sacerdoti, soldati e artigiani e agricoltori. I primi si occupavano della direzioni degli affari pubblici e delle controversie giuridiche, i secondi di proteggere il paese e i terzi di lavorare la terra.
Il terzo libro è dedicato alla mitologia e alla religione. Alla figura di Zeus, che nello scritto è un re mortale che vive una lunga vita e a cui è dedicato il tempio di Zeus Trifilo.
Evemero da Messina e la diffusione dell’Everismo
Gli scritti e i pensieri del filosofo hanno dato vita al termine Everismo. Si tratta dell’assunto sempre caro ai suoi testi secondo cui gli dei greci fossero individui dalle sembianze umane, che solo successivamente – in seguito a grandi imprese e gesta – si sono trasformati in divinità. Fu uno dei tratti fondamentali, questo, per cui divenne famoso nel tempo. La sua spiegazione razionalistica sulla genesi degli dei fu però anche criticata nel corso dei secoli, specie dopo l’arrivo del Cristianesimo, che considerava l’Everismo come la dimostrazione della falsità del politeismo.