Pietro Sgrò, il prof. di Reggio Calabria che svela trucchi e segreti della matematica in due libri per studenti e appassionati [INTERVISTA]

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StrettoWeb

Il docente reggino Pietro Sgrò e l’idea di facilitare gli studenti nella comprensione della matematica grazie ai suoi libri di facile intuizione

Pietro Sgrò, docente reggino che da oltre 20 anni lavora nella scuola pubblica italiana, ha pubblicato il 28 aprile i suoi primi due libri di matematica indirizzati ai giovani studenti che vogliono approcciarsi a questa materia in modo diverso dal solito e cioè scoprendo anche i passaggi degli esercizi in modo da capire al meglio la materia e scoprirne anche i “trucchi”, conoscendone i “segreti”. Intervistato ai microfoni di StrettoWeb, Pietro Sgrò ha raccontato le origini della sua passione per la matematica che risalgono ai tempi della scuola.

Professore Sgrò ci spieghi da quando è nata la sua passione per la matematica.

La mia passione per la matematica ebbe inizio fin dai tempi della scuola superiore di 2° grado. Il merito senza dubbio è ascrivibile a due persone: la docente di matematica di allora, Prof.ssa Serranò, capace di fare amare la materia come pochissimi insegnanti ad ogni studente di buona volontà. L’altra è la saggia deduzione ai minimi termini resami in qualche spiegazione di colui il quale mi tenne a battesimo l’Arch. Antonio Marra“.

Qualche aneddoto che le è rimasto impresso dai tempi della scuola?

Non posso dimenticare nella descrizione un aneddoto: si ritornava al paesello con l’unica corsa di autobus che partiva da piazza Carmine alle ore 14.05: ci riportava a Bagaladi, dopo oltre 100 minuti di viaggio. Cioè dalle 6.00 di mattina, si arrivava anche alle 15.40!!! Nei pomeriggi di allora ovviamente dopo lo studio i divertimenti erano pochi, ma anche se ridotti, poche volte si rinunciava alla partitella di calcio. Ma nei mesi invernali come tutti ben sanno alle 17.00 circa è già buio pesto!!! Quindi, per non far mancare proprio nessuno dei miei compagni, risolvevo sull’autobus derivate ed integrali, in modo che distribuite le copie, tutti festosamente potevamo essere presenti, senza avere l’assillo di dover pensare all’esercizio ancora non risolto. Ovviamente dopo la celeberrima partitella, il tardo pomeriggio veniva dedicato agli altri compiti. Ma felici per poter essere stati presenti alla partitella, ci dedicavamo agli altri doveri scolastici. Ricordo inoltre che se alcune sere, prima di cena, avevo finito prima i compiti, per “rilassarmi” risolvevo altri esercizi mediamente dai 7 a 10, che raccolti in un quaderno usato 37 anni fa, un quaderno che ricordo benissimo, 500 fogli dentro una fodera verde, ed in ogni pagina un esercizio risolto. Alla fine di un biennio, di quei quaderni ne avevo scritti quasi 6. Negli anni a venire, mia madre, attorniata dai nipotini faceva vedere loro come lo zio si esercitava dopo aver studiato, tra lo stupore e le faccine meravigliosamente incredule dei carissimi nipotini. Detto ciò, come appare ben chiaro, la passione per la disciplina vi è da sempre“.

Qual è stato il suo percorso universitario?

Sono cresciuto in una famiglia di tecnici, e non essendoci un architetto, essendo il primogenito o meglio anche primo nipote, anziché  iscrivermi nella facoltà di matematica mi iscrissi in Architettura. Ovviamente in famiglia mancava l’architetto. Nella facoltà ebbi la fortuna di assistere alle lezioni di un altro grandissimo, il Prof. De luca, ed del suo assistente prof. Ungaro. Magnifiche erano le spiegazioni sulla immensa lavagna“.

Quando è iniziata la sua carriera da docente?

Insegno nella scuola pubblica da circa 20 anni, ma per altri 5 ho lavorato nella scuola privata. Ricordo che al primo incarico di lavoro, giovanissimo all’eta’ di 24-25 anni, mi diedero la possibilità di insegnare matematica in una scuola privata a Melito Porto Salvo per sole 6 ore. Un giorno ricordo che mentre spiegavo le scomposizioni ad un gruppo di ragazzi, si soffermò sulla porta ad assistere il Direttore. Io girato di spalle ed attento alla lavagna non me ne accorsi. Dopo più di 15-20 minuti, mi sento fare un complimento, e invitato in direzione appena finita quella spiegazione. Le ore da 6 (sei) diventarono molte di più, anzi mi venne assegnato si seguire tutte la classi dalla prima superiore alla quinta classe dei corsi di liceo scientifico-classico-magistrale“.

Da dov’è nata l’idea di scrivere un libro?

Io ritengo, senza voler dare lezioni di moralità a nessuno, ci mancherebbe altro, che un docente entrando in una classe, prima di sedersi nella cattedra, deve guardare i banchi. In fin dei conti, quello è il luogo da dove tutti siamo partiti. Se poi aggiungi un’epidemia che si trasforma in pandemia, allora forse si comprende che la vita deve essere vissuta, dedicandosi ed facilitando ciò che alcune volte alcune cose ……. sembrano di difficile soluzione! Mi chiedo perché solo un esercizio senza un dettagliato commento risolutivo? Motivo per il quale mi ha spinto a scrivere i due libri. Ovviamente senza pensare di essere un luminare, assolutamente no! Semplicemente ho cercato di creare e trasformare in libro la montagna di appunti raccolti dopo più di 30 anni di lezioni private, a ragazze e ragazzi di ogni età, che vivono oppure hanno vissuto perché oggi adulti, in prossimità ai territori dove io sono cresciuto. Non a caso nella sinossi dei miei libri scrivo: l’idea nasce, per l’appunto, con la finalità esclusiva, che il libro deve far rivivere la lezione e questo deve essere scritto esclusivamente per l’allievo che si cimenta con la volontà di conoscere e comprendere. Ovviamente l’augurio dei miei libri sta nel fatto di essere di aiuto allo studente….e senza particolari sforzi aver prodotto “un’opera” allo stesso gradita. Ho cercato nel primo volume di raccogliere argomenti relativi alla aritmetica, all’algebra ed alla geometria semplificando gli argomenti che vanno dalla scuola primaria fino al biennio delle Scuole superiori. Nel secondo volume invece ho raccolto argomenti relativi all’algebra, alla trigonometria, alle varie risoluzioni di sistemi lineari con m=n,  con m>n  con m<n  ( dove m= equazioni ed n= incognite), e nell’ultimo capitolo ho raccolto spiegazioni, esercizi commentati e risolti, sull’analisi matematica praticata in 5ª secondaria relativi allo studio della funzione, ai limiti, alle derivate, agli integrali, discutendo e commentando con esercizi i applicati i teoremi relativi . Spero di aver avuto un’idea che possa solamente avvantaggiare lo studente, cercando di aver solamente prodotto un opera allo stesso gradita“.

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