Il Museo del Mare che verrà realizzato a Reggio Calabria potrebbe assomigliare – con le dovute proporzioni – al Guggenheim di Bilbao: com’è cresciuta la città basca con quest’opera e come potrebbe farlo quella dello Stretto
Il Bel paese non per caso. Se l’Italia è considerata tra i paesi più belli al mondo lo deve alla sua affascinante storia, al suo clima mite e alla sua varietà dei paesaggi, in cui un ruolo fondamentale lo gioca sicuramente il mare. E proprio le attività marittime hanno da sempre contraddistinto lo sviluppo di questa terra, a maggior ragione nelle città costiere e – quindi – a Reggio Calabria. A tal proposito, il Museo del Mediterraneo potrebbe rilanciare la città dello Stretto proprio perché mette al centro il funzionale e strategico ruolo del mare, vera forza trainante per economia e turismo.
Il Guggenheim Museum di Bilbao: un viaggio nella storia di questa struttura
Queste riflessioni non nascono semplicemente dal desiderio di colui che è prima un cittadino di Reggio Calabria che un giornalista, ma dall’effettiva prova di ciò che un’opera del genere potrebbe rappresentare. Di musei del mare o opere affini in Italia, in Europa e nel mondo ne esistono tante: dal Galata di Genova alla “Ciutat de les Arts i les Ciències” di Valencia. Ma la “prova” in questione, quella che approfondiremo in questo articolo, si chiama “Guggenheim Museum”, museo costruito a lato della ría de Bilbao, città costiera del Nord della Spagna. Premessa: Bilbao non è Reggio Calabria. La città spagnola conta il doppio degli abitanti di quella italiana, ma a suo modo ha potuto contare su un’opera che da sola le ha cambiato il volto economico e turistico. Non per niente, infatti, è considerata ad oggi il simbolo vero e proprio del paese. Come il Colosseo per Roma, la Torre pendente per Pisa o la Tour Eiffel per Parigi, tanto per intenderci.
Il Guggenheim Museum Bilbao è un museo di arte contemporanea situato in un edificio progettato dall’architetto canadese Frank O. Gehry. E’ stato inaugurato nel 1997 e rappresenta non “una”, ma “LA” attrazione turistica della città, in quanto richiama visitatori da ogni angolo d’Europa e del mondo. Vi si trovano dentro opere d’arte perlopiù del Novecento realizzate in America e in Europa. L’edificio, visto dal fiume, sembra avere la forma di una nave, visto dall’alto sembra essere invece un fiore. Una forma identificativa come sarà la stella marina per il Museo del Mare a Reggio.
Non sono mancate, anche in questo caso, numerose critiche precedenti all’inizio dei lavori. L’aspetto paradossale, ma non c’erano molti dubbi, è la velocità con cui queste siano state immediatamente soppiantate dal successo avuto sotto ogni aspetto. Alla valutazione negativa sull’opera – che molti architetti e addetti ai lavori hanno posto per quanto riguarda temi politici, legati ai costi o all’utilizzo di materiali – è seguito l’incredibile indotto economico provocato: si è infatti calcolato che la realizzazione del Guggenheim abbia prodotto, nel solo biennio 1998-2000, oltre 635 milioni di dollari entrati nelle casse del paese, un beneficio economico e turistico pazzesco a cui si è aggiunta la vittoria del “Premio del museo europeo dell’anno” nel 2000.
“Il successo strepitoso del Guggenheim che ha cambiato l’economia e il destino di un territorio, non quaranta anni fa, ma già immediatamente dopo la sua inaugurazione avvenuta 22 anni fa nel 1997 ( il bando era del 1990), potrebbe invece essere esattamente il modello di riferimento con il dichiarato obiettivo di cercare di seguirne le orme, per quanto possibile, costruendo intorno a questo fiore all’occhiello un sistema di città più moderno e proteso al futuro. Un’opera – prosegue– come quella di Hadid, sarebbe un sogno per una città come Reggio Calabria, che pure non potendosi paragonare con Bilbao, che conta 360.000 abitanti, potrebbe almeno paragonarsi con la più piccola San Sebastiàn, a 100 km da Bilbao, che come Reggio ha 180.000 abitanti, è adagiata sul mare con una posizione simile a quella della nostra, un lungomare spettacolare, le montagne alle spalle, in posizione un po’ periferica rispetto al resto della Spagna (qui siamo all’estremo nord), così come Reggio è periferica rispetto al resto d’Italia. A San Sebastiàn però, oltre a godere dei benefici effetti della vicina Bilbao e del suo Guggenheim, vi è un sistema universitario trainante l’economia e l’innovazione del territorio, centri di ricerca di eccellenza attrattori di scienziati e giovani studiosi provenienti da tutto il mondo, tra i quali anche diversi giovani ricercatori reggini, che hanno trovato in questa città molto bella e organizzata quasi un “clone” della nostra Reggio , per come potrebbe essere con un po’ più di immaginazione, coraggio e voglia di intraprendere, e riescono a dare sfogo alla loro voglia e capacità di spendersi nella ricerca e nell’innovazione in un ambiente stimolante, avveniristico e meritocratico che li sa ben valorizzare”.