Otto mesi che sembrano un secolo: dalla protesta alla grande festa, i tifosi della Salernitana esultano. E ripensando all’esordio dei granata a settembre contro la Reggina…
“Reggina, quanto è strano il calcio: la Salernitana è capolista, eppure alla prima…”. Così titolavo su StrettoWeb lo scorso 30 novembre. Erano passate 9 giornate di Serie B e gli umori di granata e amaranto erano totalmente opposti. La squadra di Castori viaggiava a gonfie vele in vetta alla classifica, quella di Toscano raccoglieva i cocci dell’ennesima sconfitta a Monza, che iniziava a preoccupare per tanti motivi.
Inutile e scontato mandare avanti il nastro ad oggi, guardando ai risultati ottenuti: “Anche questa riflessione lascia il tempo che trova – scrivevo ancora in quell’articolo – considerando le partenze sprint della Salernitana negli ultimi anni e considerando la possibile reazione della Reggina a questo momento di difficoltà”. Sulla seconda, per fortuna, ci ho azzeccato. Sulla prima – ma anche qui per fortuna, considerando il bel rapporto tra le due piazze – non proprio. Non era solo una partenza sprint, quella dei campani, ma un vero e proprio percorso costante e lineare, che ha portato la calorosa piazza di Salerno a festeggiare ieri la Serie A dopo il tris a Pescara. Però, come direbbe la nostra cara nonna Maria “non c’intra questo”.
Una situazione surreale, per certi versi clamorosa se proiettata ad oggi. Ma Castori ha dimostrato ancora una volta la sua concretezza e il suo pragmatismo volti alla conquista del risultato sulla base della solidità difensiva, della fisicità, del cinismo e della grande capacità di trasformare gli episodi in oro, smentendo ancora una volta chi pensa che per vincere serva esclusivamente spendere tanto.