Testo e spiegazione di “L’uomo dietro il campione”, la canzone scritta da Antonio Diodato per “Divin Codino”, il film sulla carriera di Roberto Baggio
Il 26 maggio 2021 è una data da segnare con un circolino azzurro sul calendario di tutti i tifosi italiani: è la data di uscita del film “Divin Codino“, il lungometraggio Netflix sulla carriera di Roberto Baggio. Il film, diretto dalla regista Letizia Lamartire, ripercorrerà la vita calcistica (e non) del più grande numero 10 della storia del calcio italiano, il ‘Divin Codino‘ (soprannome che dà il titolo all’opera), dalle magie con le big di Serie A all’avventura in con la maglia dell’Italia conclusa in maniera troppo amara.
Roberto Baggio, sarà interpretato dall’attore Andrea Arcangeli, già noto per la partecipazione alla serie tv ‘Romulus’. Nel cast presenti anche Valentina Bellè, Antonio Zavatteri, Thomas Trabacchi e Andrea Pennacchi. A interpretare il personaggio di Carlo Mazzone, allenatore di Baggio al Brescia, sarà il noto comico Martufello, all’anagrafe Maurizio Maturani.
‘L’uomo dietro il campione’: Diodato racconta il Baggio ‘Divino’ che si è fatto uomo
Fra le canzoni che faranno da colonna sonora al film ne è presente una creata su misura per il lungometraggio, ‘L’uomo dietro il campione‘, scritta dal cantautore Antonio Diodato. Già dal titolo è intuibile come le strofe parlino dell’uomo Roberto Baggio, prima che del giocatore. Una persona con le sue fragilità, i suoi sogni, le sue speranze. Le volte che ha vinto, quelle in cui è crollato e poi si è rialzato con una nuova cicatrice. La vita che gli è passata davanti, dagli 11 metri, quel 17 luglio 1994, il giorno in cui sbagliò il rigore decisivo in Italia-Brasile ai Mondiali americani. Un errore che ha segnato l’intera vita di Baggio, rimorso che lo attanaglia ancora oggi, ma che i tifosi dell’Italia gli hanno perdonato. Come scrive Diodato al termine della canzone: “so potrà sembrarti un’esagerazione, ma pure quel rigore, a me ha insegnato un po’ la vita“.
Testo della canzone di Diodato: ‘L’uomo dietro il campione’
Più di vent’anni in un pallone
più di vent’anni ad aspettare quel rigore
per poi scoprire che la vita
era tutta la partita
era nel raggio di sole
che incendiava i tuoi sogni di bambino
era nel vento che spostava il tuo codino
che a noi già quello sembrava un segno divino
Era cercarsi un posto
in mezzo a un campo infinito
e poi trovare la gioia
quando il tempo ormai sembrava scaduto
era cadere e rialzarsi ascoltando il dolore
sentire come un abbraccio arrivarti dal cuore
di chi ti ha visto incantare il mondo con un pallone
senza nascondere mai
l’uomo dietro il campione
E poi c’è tutta la passione
e quella cieca e folle determinazione
che la destinazione
a volte è un’ossessione
le cicatrici e i trofei
a ricordarti chi sei stato e cosa sei
e maglie stese ad asciugare
sul filo di un destino che oggi può cambiare
E lì a cercarsi un posto
in mezzo a un campo infinito
per poi trovare la gioia
quando il tempo ormai sembrava scaduto
e poi cadere e rialzarsi accettando il dolore
sentire come un abbraccio arrivarti dal cuore
di chi ti ha visto incantare il mondo con un pallone
senza nascondere mai
l’uomo dietro il campione
Che poi Roberto in fondo tutto questo amore è pure figlio del coraggio
di quel campione che toccava ogni pallone come se fosse la vita
lo so potrà sembrarti un’esagerazione
ma pure quel rigore
a me ha insegnato un po’ la vita