Arrivano finalmente i primi miliardi del Recovery

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La Presidente Ursula von der Leyen è volata a Roma per comunicare ufficialmente che il piano italiano è stato approvato e che i primi 25 miliardi giungeranno già questa estate

Senza ombra di dubbio si vedono i primi effetti della nomina di Mario Draghi a Presidente del Consiglio. La Commissione Europea, infatti, ha approvato con 10 A ed una sola B il PNRR Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza presentato dall’Italia alla fine di aprile. La Presidente Ursula von der Leyen è volata a Roma per comunicare ufficialmente che il piano italiano è stato approvato e che i primi 25 miliardi giungeranno già questa estate. Saranno i primi di un pacchetto molto consistente che porterà fino al 2026 al Bel Paese oltre 200 miliardi di €, di cui 80 miliardi a fondo perduto. Ovviamente questi soldi saranno erogati per realizzare quei capitoli che riguardano la transazione ecologica e digitale, quelle grandi opere pubbliche e quelle riforme che l’Europa ci chiede da anni e che noi non siamo riusciti a realizzare. Ci saranno delegazioni dell’Unione Europea che semestralmente prima di erogare ulteriori fondi verranno in Italia a verificare se i denari già erogati sono stati spesi nelle materie di competenza, per cui è necessario rispettare determinate regole ma è sicuramente un cambio di passo e di “modus operandi” che l’Unione Europea applica rispetto alla situazione pre-pandemia. Forse sarà l’effetto Draghi o forse semplicemente l’Europa ha capito che doveva fare un cambiamento ma almeno non ci sono quelle situazioni che esistevano precedentemente con le lettere di richiamo “per fare i compiti a casa” e continue dichiarazioni di esponenti politici stranieri sulla necessità di fare le riforme e di contenere i costi della spesa pubblica. In questa occasione, invece, i piani del Recovery sono stati presentati nei tempi previsti, il controllo da parte dell’Europa è stato veloce e i primi fondi arriveranno tra poco più di un mese. E i fondi non sono nemmeno pochi considerando che 25 miliardi di € fino a pochi anni fa era il costo di un’intera legge finanziaria.
E di questi fondi ne abbiamo veramente bisogno. La pandemia che non è ancora passata ma che grazie alla campagna vaccinale è sicuramente sotto controllo in 18 mesi ha causato danni devastanti. Possiamo sicuramente affermare che l’anno 2020 e i primi sei mesi del 2021 sono stati il periodo peggiore in Italia dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.

Da qualsiasi angolazione si veda la situazione e qualsiasi indicatore si analizzi tutti i dati che emergono sono assolutamente negativi. Prendiamo in esame il dato più devastante in assoluto quello dei decessi. Abbiamo superato nel 2020 il numero di 747.000, Al tempo stesso le nascite sono state appena 404.000 ed in questo caso il dato è addirittura il peggiore dall’unità d’Italia, 150 anni fa. Ma anche gli altri dati sono assolutamente negativi. L’aspettativa di vita in un solo anno ha visto una diminuzione di 1 anno e 5 mesi (da 83 anni e 6 mesi a 82 anni e 1 mese) ed ha vanificato tutto il miglioramento che c’era stato nei precedenti quindici anni. In ambito previdenziale si è assistito ad un arretramento dell’importo medio nelle pensioni di quasi 50 € al mese. Medesima situazione in ambito economico. Un PIL sceso in un anno del 9%, un debito pubblico che continua a macinare record ed è arrivato alla stratosferica cifra di 2.680 miliardi di €, un rapporto deficit/PIL schizzato al 160%. E poi quando terminerà il blocco dei licenziamenti imposto dal governo molto probabilmente i posti di lavoro persi supereranno il numero di 1.000.000 di unità. Ecco perché i denari del Recovery sono assolutamente necessari. Bisognerà finalmente cantierare quelle grandi opere pubbliche che sono ferme da anni, digitalizzare il paese, mettere in sicurezza il territorio dal punto di vista idrogeologico, operare nel campo dell’ecologia e fare finalmente le riforme della giustizia, del fisco, della sburocratizzazione della P.A., della scuola e della previdenza che gli italiani aspettano da almeno vent’anni. Ci riusciremo? Saremo in grado di affrontare gli enormi problemi che ci saranno da affrontare nei prossimi anni per uscire da questa situazione? Sono abbastanza pessimista anche perché la classe dirigente oltre che essere molto divisa mi sembra anche non sempre all’altezza della situazione che stiamo vivendo. Ci vorrà uno sforzo comune ed eccezionale altrimenti saremo destinati ad essere dei comprimari nello scacchiere internazionale e perderemo completamente il nostro potere di sovranità.

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