Brogli elettorali, Reggio Futura risponde a Falcomatà: “altro che elezioni regolari, il sindaco dice assurdità”

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Brogli elettorali, Reggio Futura risponde a Falcomatà: “la sentenza emessa dal Tar non pone fine alla vertenza giacché è impugnabile di fronte al Consiglio di Stato”

“Non staremo qui a criticare la sentenza del Tar sui brogli elettorali, anche perché, come recita un detto molto noto a chi pratica quotidianamente le aule giudiziarie, “le sentenze non si criticano, si impugnano”. Vogliamo però evidenziare la paradossale assurdità di certe affermazioni lette qua e là sui social nelle ultime ore. E proprio per far comprendere a tutti quanto queste affermazioni siano totalmente prive di ogni fondamento logico e giuridico, vogliamo servirci di un esempio elementare: se Tizio ottiene dal giudice l’annullamento di una multa sol perché gli è stata notificata tardivamente, questo non significa che Tizio non abbia violato il codice della strada, ma solo che l’abbia fatta franca grazie a un vizio procedurale”. E’ quanto scrive in una nota il Presidente di Reggio Futura, l’avvocato Italo Palmara.Parimenti, se il TAR dichiara illegittimo il ricorso sui brogli elettorali perché tardivo, questo non equivale a dire che il ricorso sia infondato nel merito e che le elezioni siano state “regolari” (così come invece ieri ha scritto in maiuscolo su Facebook il sindaco Falcomatà). Non è così, assolutamente, anche perché dal corpo delle motivazioni si evince l’esatto contrario (a pagina 10 della sentenza si legge testualmente “pur essendo indubbia la gravità delle condotte ad oggi contestate agli indagati…”). Peraltro, se a manifestare concetti infondati anche dal punto di vista giuridico (come “Elezioni regolari”) è un sindaco che di mestiere fa l’avvocato, diventa oltremodo difficile credere che una simile assurdità sia stata detta in buonafede, perché perfino lo studente iscritto al primo anno di giurisprudenza sa che quando il giudice rileva una causa di inammissibilità rigetta conseguentemente la domanda senza trattare il merito della vicenda. E sa pure che la sentenza emessa dal Tar non pone fine alla vertenza giacché è impugnabile di fronte al Consiglio di Stato (dunque è erroneo affermare “adesso tutto è finito”). D’altronde, se fosse vero ciò che afferma Falcomatà (ossia che dal carteggio processuale è già emerso che le elezioni si sono svolte regolarmente) tra qualche giorno la Procura di Reggio Calabria dovrebbe chiedere al GIP l’archiviazione per tutti gli indagati nello scandalo brogli. Ma se ciò non avverrà vorrà dire che quella del sindaco è stata solo una boutade. L’ennesima. Una boutade che però è indicativa di quali siano i principi etici e morali che animano questa amministrazione”, conclude la nota.

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