Coronavirus, Filippi (Cgil medici) sul personale sanitario non vaccinato: “non è il 20%, dai territori arrivano dati inferiori”

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Coronavirus, Filippi (Cgil medici): “Personale sanitario non vaccinato? Non è il 20%, dai territori arrivano dati inferiori rispetto a quelli che vengono comunicati a livello nazionale”

Andrea Filippi, segr. naz. Fp cgil medici, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sul personale sanitario non vaccinato. “Dai territori arrivano dati inferiori rispetto a quelli che vengono comunicati a livello nazionale –ha affermato Filippi-. Si parlava di un 20%, in realtà i dati sono inferiori. E’ un problema enorme, quello che poteva fare il governo con una legge era e resta condivisibile, ma a questo punto bisogna prendere atto che la sospensione dal lavoro di coloro che non si sono vaccinati significa che chi è vaccinato e rimane al lavoro dovrà lavorare ancora di più. Dobbiamo riprendere la cultura del confronto con lavoratori e organizzazioni sindacali, che da Brunetta in poi, è venuto sempre meno. Non si può affrontare un problema così critico senza un confronto azienda per azienda. Dato per scontato che la vaccinazione per i professionisti sanitari deve essere un atto dovuto. La legge è chiara, il problema è come applicarla. La legge dice che sostanzialmente chi non si vaccina viene sospeso in maniera permanente senza stipendio, ma più di questo non si può fare, evidentemente è necessario un confronto con i sindacati per avviare una campagna di informazione e formazione per i sanitari. Nel momento in cui i professionisti venissero direttamente coinvolti nelle problematiche, certe situazioni diminuirebbero drasticamente. Anche l’ultimo che non sia d’accordo va evidentemente coinvolto e formato di più, io non vedo altre soluzioni per non far ricadere questa problematica sui professionisti che si sono vaccinati e che si ritrovano con un carico di lavoro ancora maggiore. Come Cgil abbiamo chiesto incontri a tutte le aziende per risolvere insieme il problema. Ci sono aziende che non convocano i sindacati da anni”.

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