Italia-Svizzera, l’analisi della 2ª gara del Girone A: in attacco non c’è paragone, ma quando parte l’Embolo…

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L’analisi della seconda sfida del Girone A, l’Italia affronta la Svizzera. Elvetici solidi e fisici, ma in attacco non c’è paragone con gli azzurri. Embolo pericolo numero uno

Dopo l’esordio vincente contro la Turchia, l’Italia torna nuovamente in campo a distanza di meno di una settimana. Nella seconda sfida del Girone A, gli azzurri affronteranno la Svizzera, considerata da molti la squadra più forte del girone proprio dopo i ragazzi di Mancini. Parliamo di una squadra fisica, solida nel reparto difensivo, ma con un attacco che mostra qualche difficoltà. Analizziamo in maniera più approfondita le due squadre.

Come arriva l’Italia: entusiasmo e sicurezza, una vittoria garantisce gli ottavi

Foto Ansa

L’Italia arriva in grande fiducia. L’esordio contro la Turchia è stato più entusiasmante del previsto, una prestazione al limite della perfezione, senza rischi in difesa e con 3 gol segnati. Se lo standard è questo, i ragazzi di Roberto Mancini non dovrebbero avere problemi e un successo garantirebbe la qualificazione. La difesa azzurra, con Toloi che dovrebbe prendere il posto di Florenzi sulla destra, non dovrebbe avere problemi a fermare l’attacco della Svizzera, tutt’altro che irresistibile. Il pericolo numero 1 è Breel-Donald Embolo, attaccante forte fisicamente e veloce in allungo che potrebbe creare qualche grattacapo alla difesa, a differenza del più compassato Seferovic. L’attacco azzurro è di tutt’altra pasta: Immobile potrebbe avere qualche difficoltà fra i 3 centrali svizzeri, ma sugli esterni la qualità di Insigne e di Berardi, che ha già fatto malissimo alla Turchia, potrebbe fare la differenza contro i non irresistibili Mbabu e Rodriguez.

La formazione dell’Italia (4-3-3): Donnarumma; Toloi, Bonucci, Chiellini, Spinazzola; Barella, Jorginho, Locatelli; Berardi, Immobile, Insigne. Ct. Mancini

Come arriva la Svizzera: pari contro il Galles e un attacco che non dà garanzie

L’esordio della Svizzera ha deluso le aspettative. Gli elvetici non sono andati oltre l’1-1 contro un indomito Galles, mostrando di soffrire la velocità di Bale e James nelle ripartenze. L’attacco, oltre alle sfuriate di Embolo, si basa sulla fisicità di Seferovic e le giocate di Shaqiri. Proprio il tridente svizzero è stato la grande delusione della gara d’esordio, con Gavranovic risultato più pericoloso di 2/3 dei titolari, uscendo dalla panchina. La linea a 4 di centrocampo potrebbe creare qualche grattacapo al palleggio degli azzurri, ma sugli esterni Mbabu e Rodriguez possono essere superati senza troppi problemi. Più probabile che in fase difensiva retrocedano a formare una linea a 5 con tre centrali impostati fisicamente ma non troppo lenti come Elvedi, Schar e soprattutto Akanji.

La formazione della Svizzera (3-4-2-1): Sommer; Elvedi, Shar, Akanji; Mbabu, Freuler, Xhaka, Ricardo Rodriguez; Shaqiri, Embolo; Seferovic. Ct. Petkovic

Italia, come si batte la Svizzera? Solidità difensiva, poi l’attacco farà il resto

Le parole d’ordine sono solidità difensiva e qualità in attacco. Come detto, la fase offensiva della Svizzera lascia a desiderare, non far prendere velocità a Embolo potrebbe dire annullare i pericoli per Donnarumma. A centrocampo Rodriguez giocherà più bloccato, dall’altra parte Mbabù spingerà maggiormente ma sulla fascia di un indiavolato Spinazzola che potrebbe ritrovarsi vere e proprie praterie in contropiede. Lo stesso vale per Insigne, il calciatore più atteso del tridente azzurro, chiamato a incidere maggiormente rispetto a quanto fatto contro la Turchia. Anche Berardi sulla destra, vista la differenza di passo con Rodriguez, potrebbe arrivare spesso sul fondo e rendersi pericoloso. Più complicata la gara di Immobile che dovrà essere bravo a minare la solidità dei tre colossi difensivi svizzeri, aprendo magari spazi per l’inserimento degli esterni o di qualche centrocampista come Barella.

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