Calabria e non solo, Ivano Nasso: “Il turismo ha conosciuto una nuova battuta d’arresto, deve essere riprogettato”

StrettoWeb

Le parole dell’ex amministratore della Sati Srl Ivano Nasso sulle perdite del turismo in Italia, con focus su Calabria e non solo

“Crollate le presenze negli alberghi, spariti i turisti stranieri, migliaia di persone senza lavoro, ‘il turismo ha conosciuto una nuova, imprevista, ma soprattutto devastante battuta d’arresto‘. Dati da brividi: circa 75% dei flussi globali e delle perdite economiche superiori a 1.000. E L’Italia? 219 milioni di presenze in meno negli esercizi ricettivi solo nei primi mesi del 2020, pari a -52,2%. Pesanti le conseguenze sui consumi che perdono decine di miliardi di euro e gravissime quelle sull’occupazione che registra un dato negativo elevatissimo. A livello europeo l’Italia rischia di essere uno dei Paesi più colpiti”. Lo afferma in una nota Ivano Nasso, già amministratore della Sati Srl.

Dopo lo stop Covid il turismo ha bisogno di essere riprogettato al fine di consentirgli di superare anche storiche criticità. I punti su cui intervenire sono la qualità dell’offerta extralberghiera, la spiccata stagionalità, la prevalenza del turismo balneare e delle città d’arte, la ridotta durata media dei soggiorni, la polarizzazione sulle località più rinomate. A tutto ciò si aggiungono i problemi della logistica, del sistema portuale e aeroportuale e dei collegamenti ferroviari. Fattori che contribuiscono a porre l’Italia al settimo posto nell’indicatore mondiale di competitività turistica. L’esigenza più urgente e strategicamente più importante è quella della rimodulazione dell’offerta complessiva, puntando anche alla destagionalizzazione.

E la Calabria?

Ivano Nasso

Va ricordato che il turismo rappresenta, in modo diretto e indiretto, l’industria più importante del nostro Bel Paese e in Calabria, in particolare, rappresenta il principale settore sul quale orientare le scelte strategiche a livello istituzionale e privato dove la primaria esigenza è quella di risolvere i problemi dello sviluppo locale e dell’occupazione. La concentrazione di eccellenze in campo storico, archeologico, culturale, religioso, enogastronomico, potrebbero caratterizzare la nostra regione come una meta completa e competitiva, ma i dati di arrivi e di presenze non corrispondono mai alla reale potenzialità.

Questa consapevolezza dovrebbe portare a far conoscere sempre più fuori regione i nostri tesori. Un’attività promozionale a tutto campo, attentamente studiata ed adeguata, per attirare sul territorio chi in Calabria non abita. Per portarlo nelle strutture ricettive e della ristorazione locali in modo sempre più frequente e mantenerlo per il maggior tempo possibile, fidelizzandolo negli anni. Occorrono interventi certi, mirati e tempestivi, per diventare competitivi e rappresentare una destinazione ambita a livello turistico. Il turismo può essere davvero il volano per permettere al territorio di uscire dalla crisi ma è necessario puntarci prioritariamente in modo costante e senza tentennamenti, Il che significa, puntare subito a migliorare, il numero e la qualità delle strutture alberghiere, delle infrastrutture, delle città e dei piccoli borghi. E’ chiaro che per superare tutto ciò la strada da percorrere è lunga e non priva di difficoltà, ma credo che il tempo delle chiacchiere sia ormai finito e superato, adesso è il momento di rimboccarsi le maniche, tutti, e darsi da fare”.

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