Italia-Austria 2-1, le pagelle di StrettoWeb: Spinazzola mostro, Mancini va a pesca in panchina e la cambia

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Le pagelle di Italia-Austria: voti e giudizi della nostra redazione ai calciatori azzurri al termine degli ottavi di finale di Euro 2021

Una partita infinita, ma forse è meglio così. Tutto troppo facile, finora, e l’Italia riscopre così il sapore della sofferenza. Ma vince e passa. Ed era ciò che contava di più. Gli azzurri superano l’Austria agli ottavi di Euro 2021 e passano il turno. L’avversario si rivela più ostico del previsto e, dopo un primo tempo da “solita Italia”, nel secondo Bonucci e compagni si innervosiscono e perdono la bussola. Qualche centimetro di fuorigioco salva Donnarumma dopo il gol di Arnautovic e poi Mancini scende in campo e svolta il match coi cambi: Chiesa e Pessina entrano e la cambiano. L’Italia va. Queste le pagelle della nostra redazione.

Donnarumma 6 – Lucido nelle uscite e a giocare coi piedi, e bravo anche tra i pali in più di un’occasione. Forse ha qualche responsabilità sul gol di Arnautovic poi annullato, mentre in quello regolare si fa “tradire” dal suo compagno sul palo.

Di Lorenzo 6.5 – E’ nel finale che si esalta alla grande, quando la stanchezza la fa da padrona ma lui scappa via e si fa tutto il campo. Se avesse segnato, l’Europeo si sarebbe potuto chiudere in anticipo.

Bonucci 6 – Per la prima volta in questo Europeo, anzi forse in tutta l’era Mancini, questa squadra conosce cosa vuol dire la parola “sofferenza”. E, forse, si trova impreparata. La difesa soffre nel finale quando l’Austria mette i “lungagnoni”, ma lui non perde la lucidità.

Acerbi 7- – Vale il discorso di cui sopra, ma ha il grande merito di resistere da terra e servire Pessina sul 2-0. Perché si trovava lì? Non lo sappiamo, ma non ci interessa.

Spinazzola 8 – Inizia tranquillo, poi Mancini gli dice: “Vai dove ti porta il cuore”. E lui inizia a volare e salta due volte in pochi minuti il diretto avversario, che piano piano gli prende le misure. Non contento, si esalta e nel primo tempo supplementare offre l’assist a Chiesa, chiude in diagonale sul suo lato e fa partire l’azione del 2-0. Mostruoso!

Barella 6 – Nel primo tempo partecipa alla manovra con la solita intensità e corsa, nel secondo si innervosisce, si fa ammonire e si spegne. E Mancini lo toglie.

Jorginho 7 – Mancini arrabbiato col centrocampo nella ripresa, ma lui non esce mai. E, nonostante il nervosismo e la confusione della squadra, non perde mai la calma. Sempre, troppo, prezioso.

Verratti 6 – Non la perde quasi mai, se la incolla al piede e la tiene gelosamente. Nella ripresa si perde la bussola e lui non riesce a emergere.

Berardi 6 – Nel primo tempo si attacca praticamente solo a sinistra, a lui tocca stare a guardare. Nel secondo entra nel vivo e crea qualche pericolo, esce dal campo non prima di aver lasciato l’urlo strozzato in gola per quella semirovesciata plastica.

Immobile 6.5 – Tra i migliori degli azzurri, sicuramente il più pericoloso davanti. Gioca sulla profondità e nel primo tempo si inventa un colpo da biliardo da fermo che si stampa sul palo. Sarebbe potuto essere il gol dell’Europeo.

Insigne 6 – Dà l’impressione, per la terza volta, di giocare col freno a mano tirato. Quasi mai rischia la giocata, ma nel primo tempo dialoga bene con Spinazzola. Sfiora il gol su punizione.

dal 67′ Locatelli 6.5 – I cambi di Mancini svoltano il match: lui garantisce più verticalità e fisicità a dispetto del palleggio, ma è manna dal cielo.

dal 67′ Pessina 7 – Due su due, ma questa volta è più bello. Entra, mette freschezza e sfrutta la sua grande capacità di inserirsi. Gol! Che favola, la sua: pensare che non doveva esserci, e infatti per la Uefa ha ancora il numero 27.

dall’83 Chiesa 7 – Entra, spacca, segna, ciao! Corre, stoppa di testa, la svirgola, spacca il mondo! Ed esplode lui con tutta l’Italia.

dall’83’ Belotti 6.5 – Nel finale il suo contributo è oro, tra corsa, ripiegamenti e grande difesa del pallone.

dal 107′ Cristante sv.

Mancini 7 – Nel primo tempo l’Italia non si snatura, giocando come sempre all’insegna dell’intensità e del palleggio. Nel secondo, un episodio la innervosisce, ma lui mette mano alla panchina e la risolve. Ancora.

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